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Scandalosa Zhou
L'autrice di «Shanghai Baby» racconta le nuove donne cinesi

L'autrice di «Shanghai Baby» racconta le nuove donne cinesi

Shanghai baby, il libro di Zhou Weihui, è stata la bomba letteraria della letteratura cinese. Oscurato dalla censura, adorato da molti, rinnegato da troppi. Perfino la concittadina Mian Mian, autrice di La, la, la, ha accusato Zhou di plagio. Intanto le copie del libro crescono in tutto il mondo. Intanto Shanghai baby entra nel costume e nella vita dei ragazzi del mondo.

«Mian Mian non è vera scrittrice. Non è scrittrice chi parla di se stessa. Ma chi dentro se stessa inventa la vita, la letteratura e l'eros»: così dice Zhou, pelle candida e stivali neri seduta nel ristorante Maxime’s con un sorriso fatale. «Si parla di bagno di libertà, di spregiudicatezza e di sogni proibiti avverati. Non è così. La Cina ci ha mangiato la carne per troppo tempo. I giovani sono ancora spaventati». Le mani piccole torturano un anello color della luna. «Guardo gli amici. Di giorno una faccia. Di notte un'altra. La notte ci travestiamo da giovani. Di notte osiamo». Ma nel suo libro la protagonista, cioè lei, va oltre l'osée. «Per le donne è diverso. Le donne sono fiorite nell'eros. Coco è une ragazza strappata da una parte dall'amore e dall'altra dal sesso. Soffre, si distrugge».

Come lei? «Forse. Non è importante. È che agli uomini questo succede spesso. La novità è che adesso accade anche alle donne. Noi ragazze vogliamo tutto, ci prendiamo tutto. Anche un uomo ricco per gioco. Anche un corpo bello e caldo per una notte». Nel libro fa capire che le ragazze cinesi si vendono. «Io non faccio capire niente. A Shanghai non c'è bisogno di vendersi. Ma poi perché una ragazza non dovrebbe regalarsi un weekend su una Bmw se le fa piacere? Perché fingere batticuori melliflui se si tratta solo di caldi incontri di pelle e di baci? Le ragazze come gli uomini, più degli uomini, hanno imparato a distinguere il buon sesso da quello cattivo. Solo cosl l'amore sarà vero e non si perderà tempo in falsi romanticismi».

Qual è stata la musa della sua letteratura? Quale l'ispirazione? «II mio lavoro di giornalista. Lavoravo in un magazine e mi occupavo di cronaca. Ho raccolto storie di vita e d'amore. E mi è venuta voglia di raccontarle».

arrow_red_right1.gif (51 byte) Ritratto di Zhou Weihui
arrow_red_right1.gif (51 byte) Plagio a Shanghai, rissa tra amiche


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