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Non tutti sanno che...

 

 

Con 87 milioni di abitanti la provincia del Sichuan è la terza della Cina, ma sarebbe la prima se una decina d'anni fa non fosse stata staccata l'area di Chongqing, con i suoi oltre 31 milioni di persone.

 

Il terremoto che ha colpito l'area settentrionale del Sichuan lo scorso 12 maggio, conta ad oggi oltre 65.000 vittime, 360.000 feriti, 23.150 dispersi e quasi 5 milioni di senza tetto (dati Xinhua, agenzia di stampa ufficiale della repubblica Popolare Cinese, 26.05.2008).

L'epicentro è stato il distretto di Wenchuan, zona montuosa a soli 80 kma nordovest di Chengdu, il capoluogo della provincia, una città da oltre 10 milioni di abitanti.

 

 

Ai piedi delle montagne sorgeva Dūjiāngyàn 都江堰, una città con un comprensorio di 600.000 abitanti, oggi completamente distrutta. Il luogo aveva una certa notorietà. Nel 2000 era stato riconsciuto dall'UNESCO patrimonio dell'umanità perché sito di una straordinaria opera d'ingenieria idraulica.

Nel 256 a.C. infatti, l'allora governatore Li Bing fece costruire una straordinaria rete di argini artificiali e canali capaci di imbriagliare le piene del fiume Min, fornire acqua alla piana di Chengdu e consentire anche il trasporto di merci e navi militari. Tale sistema ha funzionato ininterrotamente sino ad oggi.

 

 

Purtroppo i santuari eretti alla memoria del brillante ingegnere sono spariti e le dighe, che pure hanno retto l'impatto, ora mostrano segni di cedimento.

 

 

      

 

A sudovest di Dujiangyan si erge invece il monte Qingcheng, detto la "città verde" perché coronato da una foresta di antichi alberi disposti come mura e torri di una città fortificata.

Qui sorgevano 108 edifici tra monasteri, templi e padiglioni, era uno dei 10 "cieli sotteranei", cioè i monti sacri al Taoismo. Qui nel II secolo "predicò" Zhang Daoling, il fondatore della prima congregazione religiosa taoista, capostipite del "papato taoista" (i maestri celesti) che da lui ininterrotamente discendono. Zhaong Daoling fondò uno "stato taoista" che si ribellò all'imperatore e contrbuì a far cadere la dinastia. A cavallo di una tige e con in pugno la sua "spada scaccia-demoni", ancora oggi è una figura molto popolare in Cina.

Cosa sarà rimasto di questi luoghi e di  questa gente?

Béh difficile da dire ma facile da immaginare... in pratica se il numero di vittime del terremoto restasse sotto le 100.000 unità, cosa che al momento pare probabile, il disastro sarebbe - ironicamente - da considerare  di proporzioni "non drammatiche". Infatti il terremoto di ugual magnitudo che colpì la città di Tanghan nel 1976, fece oltre 250.000 morti... magra consolazione!

a cura di Fabio Smolari

 

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