Conferenza Stampa, giovedì
14 gennaio alle ore 11.00 nel Salone d’Onore dell’Accademia
Albertina
Inaugurazione, giovedì
14 gennaio 2010 alle ore 18.00 nella sala esposizioni dell’Accademia
Albertina
Chiusura mostra,
domenica 14 febbraio 2010
Orari di apertura,
tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 18.00
Ingresso libero
Curatori: Murasaki Fujisawa , Akane
Fujisawa, Massimo Soumaré, Davide Mana, Raffaele Mondazzi
Consulente per l’allestimento: Gianfranco Torri
Direttore Accademia di Belle Arti:
Guido Curto
Per la prima volta in Europa alcuni importanti
artisti di grafica contemporanea giapponese si confrontano con gli
autori classici che hanno operato nel periodo d’oro dell’arte
nipponica, dall’inizio del ‘700 all’apertura del paese all’Occidente
nel 1868.
Ciò che unisce il mondo classico e
quello contemporaneo è l’alta qualità dell’opera grafica; si
utilizzano le stesse simbologie e temi letterari. Inoltre gli artisti
giapponesi contemporanei colgono la cura dei dettagli, l’eleganza
delle soluzioni, la raffinata scelta di colori dei maestri antichi,
influenzando talvolta la produzione artistica occidentale.
Le opere antiche
Sono esposte, per la parte più antica, una
cinquantina di xilografie a colori di Utagawa Kunisada (1786-1865)
vissuto nel Periodo Edo (1603-1868) e di altri autori del periodo dell’imperatore
Meiji salito al trono nel 1868 tra cui Ogata Gekko (1859-1920). Un
paio di frammenti di emakimono (rotoli dipinti) più uno dei tre
rotoli integrali che illustrano l’antico racconto di Shuten Doji
(Il demone beone), estremamente rari nella loro interezza, datati tra
il XVII e il XVIII secolo. Questi rotoli, lunghi ciascuno più di sei
metri, fanno parte di una tradizione editoriale di grande raffinatezza
che univa la trascrizione di romanzi celebri a immagini pittoriche
dipinte con estrema cura e riproducenti con taglio quasi
cinematografico, molto vicino agli attuali story board, le
scene principali delle storie narrate.
Le xilografie a colori (stampe da incisioni su
legno di ciliegio realizzate utilizzando una tavoletta per ogni colore
sino ad un massimo di 28 colori per la stessa immagine) sono di
argomento vario..
Ci sono illustrazioni di romanzi della
letteratura aulica del Giappone risalenti al Periodo Heian (794-1192)
(come la Storia di Genji il Principe Splendente tradotto anche
in italiano dall’editori Einaudi, conosciuto come il primo esempio
di romanzo psicologico della storia). In altri casi abbiamo immagini
di attori, del teatro tradizionale Kabuki ritratti in abiti di scena,
che venivano affisse con funzione di locandina sulle porte dei teatri.
Gli esemplari non utilizzati come affiches erano in seguito venduti ad
estimatori ed appassionati per cifre molto economiche. Quando poi il
Giappone aprì i porti al commercio con l’Occidente queste
xilografie presero la via dell’Europa, a volte utilizzate per
avvolgere le delicate (e costosissime) porcellane destinate all’esportazione.
Giunte così nelle mani degli artisti europei ed americani, diedero
inizio a quel mondo di scambi ed influenze reciproche che produsse l’Art
Déco, il Liberty e ciò che fu definito “Japonisme”, il gusto per
ciò che proviene dal Sol Levante.
Il Giappone all’Accademia Albertina
Nella Biblioteca Storica dell’Accademia è
conservato un album di magnifiche fotografie Views & costumes of
Japan della A.Farsari & Co di Yokohama, probabilmente giunto a
Torino come dono al re. Le fotografie colorate a mano, risalenti alla
seconda metà dell’800 che riprendono scene di vita, paesaggi e
monumenti di un Giappone ormai perduto. Tale album verrà esposto la
prima volta al pubblico in occasione della mostra.
Altro sodalizio dell’Accademia con il
Giappone è documentato dal viaggio del pittore e incisore Antonio
Fontanesi. L’artista, insegnante di Pittura di Paesaggio, fu
invitato a fondare l’istituzione analoga nella capitale giapponese.
Fontanesi insegnò per due anni ( 1876-1878) la pittura occidentale di
paesaggio, si ammalò e tornò scorato a Torino nella sua Albertina.
Nonostante si sia trattato di un breve
periodo, il pittore si impegnò a fondo per insegnare nell’arcipelago
le tecniche della pittura occidentale ed i suoi sforzi furono lodati e
apprezzati; influenzò così l’arte nipponica e sollecitò l’interesse
subalpino per quest’ultima mentre in Europa le immagini del mondo
fluttuante degli ukiyo-e vengono ammirate e apprezzate da Monet e dai
pittori impressionisti francesi.
Inoltre, molti dei suoi allievi giapponesi
divennero a loro volta famosi pittori che contribuirono a far
conoscere in Giappone l’arte europea.
Le opere contemporanee
Sono presenti in esposizione le illustrazioni
originali di sette artisti operanti attualmente nei campi della
grafica di illustrazione, dell’animazione (“anime”) e del
fumetto (i cosiddetti “manga” oggi letti in tutto il mondo). La
comune radice pop (in senso etimologico, popular) collega l’opera
degli artisti contemporanei a quella dei classici nella diffusione del
“prodotto artistico” a prezzi estremamente accessibili. Sono
esposti sia studi che opere. A queste ultime appartengono dipinti ad
olio e acquerello, incisioni alla maniera nera e acquaforte su rame,
mentre numerosi schizzi a matita e abbozzi preparatori, eseguiti su
fogli A4 sono bozzetti realizzati con scioltezza per avvicinarsi alla
costruzione dell’immagine definitiva di un prodotto editoriale o
cinematografico.
Conosciuto anche con il nome
di Toyokuni III, fu il più popolare e prolifico tra i maestri della
xilografia del XIX secolo tanto che in quegli anni possedeva in
Giappone una reputazione persino superiore a quella di indiscussi geni
come Hokusai (1760-1849) e Hiroshige (1797-1858). Molto apprezzati
erano i suoi ritratti di belle donne e di attori del teatro Kabuki.
Negli Anni ‘90 critici d’arte come Sebastian Izzard hanno
contribuito a riconoscere il valore delle opere di Utagawa Kunisada
inserendolo a buon diritto tra i giganti dell’arte giapponese dello
ukiyo-e.
Ogata Gekko
Pittore e incisore di ukiyo-e, inizialmente si ispirò ai
lavori dei maestri che l’avevano preceduto come il grande Hokusai
(ad esempio nella sua serie di paesaggi del monte Fuji), sviluppando
in seguito un proprio stile originale ricco di significativi elementi
appartenenti alla nihonga (la pittura classica in stile
giapponese). Le sue opere godettero di un grande favore di pubblico e
di critica e furono esposte a Chicago, Parigi e Londra rispettivamente
già nel 1893, 1900 e 1910. La sua figura rappresenta indubbiamente un
importante punto di congiunzione tra i vecchi maestri dell’ukiyo-e e
gli odierni artisti nipponici.
Yoshitoshi ABe
Laureato alla Tokyo National University of Fine Arts and Music in
storia del disegno giapponese. Già al tempo della scuola media lavora
come assistente di un fumettista incominciando così ad appassionarsi
all’arte del disegno.
Durante l’università con la storia Ame no furu basho (Il
luogo dove piove) si aggiudica il Premio Afternoon Shiki del
prestigioso editore Kodansha. Dopo aver fatto un importante esperienza
come illustratore e fumettista viene incaricato di realizzare il
character design della serie di animazione Serial Experiment Lain,
la quale diviene un fenomeno mondiale. Anche un’altra serie da lui
ideata e disegnata molto amata dal pubblico, Haibane renmei
(Charcoal Feather Federation), viene trasposta in un’animazione di
grande successo. È stato invitato in importanti manifestazioni
americane ed europee relative alle animazioni ed al fumetto
consolidando una fama di livello mondiale. Il suo stile reca, tracce
dell’influenza della pittura rinascimentale italiana realizzando un
perfetto connubio tra tradizione classica orientale e occidentale ed
innovazione. È un maestro riconosciuto nell’uso del Computer
Graphic.
Kugatsuhime
Illustratrice e fumettista,inizia la sua attività nella metà degli
Anni ‘80 il suo campo di attività concentrandosi in particolar modo
sui prodotti legati al mondo dei videogiochi e dei giochi da tavolo.
Ha realizzato, tra gli altri, i disegni per la serie di giochi di
carte Monster Maker, per Resurrection New Type e per il
Role Play Game Legend. Sue illustrazioni sono state pubblicate
ed usate come copertine per diverse riviste tra cui RPGamer.
Akemi Takada
Disegnatrice ed illustratrice,inizia la sua attività alle fine degli
anni ‘70 e dopo essersi laureata alla famosa Tama Art University di
Tokyo viene assunta nella casa di produzione Tatsunoko Productions che
lascia nei primi anni ‘80 per collaborare poi con lo Studio Pierrot,
in seguito dedicandosi all’attività di artista freelance. Ha
realizzato le illustrazioni ed i character design delle più note
serie animate giapponesi. “Anime” molto note anche in Italia quali
Lamù, la ragazza dello spazio, L’incantevole
Creamy, Cara dolce Kyoko, È quasi magia
Johnny, Mobile Police Patlabor e Fancy
Lala. Ha inoltre collaborato alla realizzazione delle
illustrazioni di numerosi videogiochi e pubblicato un gran numero di
volumi di raccolte di disegni. Recentemente si è anche dedicata al
disegno e alla realizzazione pratica di gioielli creando un suo
proprio marchio. È una dei più importanti artisti giapponesi nel
settore con un seguito di fans in tutto il mondo.
Minae Takada
Illustratrice, si laurea all’inizo degli anni ‘80 alla Joshibi
University of Art and Design specializzandosi in design industriale.
Ha lavorato presso la Sanrio Company come designer, e nel 1983 ha
vinto il premio opera meritevole alla terza edizione del concorso di
illustrazione Shi to meruhen; nel 1985 si diploma al concorso
di illustrazione indetto dalla rivista mensile MOE, in seguito
svolgendo la sua attività in collaborazione con un gran numero di
riviste ed in diversi campi in qualità di freelancer. Ha realizzato
le copertine di molte pubblicazioni di note case editrici e le
illustrazioni di vari volumi. Si è aggiudicata numerosi premi per le
sue incisioni su rame.
Katsuya Terada
Nato nel 1963,fin da piccolo nutre un profondo interesse per il
disegno. Terminati gli studi, lavora come fumettista e illustratore
freelance. Ha realizzato manga, disegni per videogiochi, libri, film,
teatro e per la moda. Tra le sue opere più significative ricordiamo
il fumetto Saiyukiden daien’o (Racconto soprannaturale
del Viaggio in Occidente, il re scimmione) tradotto anche in cinese,
in francese e in inglese. Come character designer si è occupato dei
personaggi di videogiochi quali Tantei Jinguji Saburo (L’investigatore
privato Jinguji Saburo), Virtual Fighter 2, Busin, di
quelli dell’anime Blood: The Last Vampire e delle pellicole Cutie
Honey (2004) e Devilman (2004). Nel 2006 ha recitato nel
film di Mamoru Oshii Tachiguishi retsuden (Raccolta di
biografie di maestri buongustai) presentato pure alla sessantatreesima
edizione del Festival del Cinema di Venezia. È oggi uno degli
illustratori più apprezzati a livello mondiale. Viene considerato uno
dei maggiori esperti giapponesi nel trattamento delle immagine in
Computer Graphic. Nel 2002 ha vinto il prestigioso Premio Seiun
nella sezione arte.
Yuko Tsukishiro
Illustratrice e mangaka (fumettista), debutta negli anni ‘90 con un
suo lavoro per la rivista Griffon della casa editrice
Asahi Sonorama nel 1994. Realizza disegni per molti romanzi a tema
fantascientifico, fantastico e horror collaborando, tra l’altro, con
le più note riviste della letteratura di genere giapponesi
(pubblicazioni ad altissima tiratura quali Shosetsu NON, Mondai
Shosetsu e J-novel) e le maggiori case
editrici del paese. Inoltre disegna illustrazioni per molti giochi di
carte collezionabili quali Moster Collection e Aquarian
Age popolari in molti paesi del mondo.
Akihiro Yamada
Nato nel 1957,illustratore e fumettista, attualmente vive con la
moglie a Kyoto. Come illustratore molto apprezzati sono stati i suoi
lavori realizzati per i romanzi di diversi noti scrittori. In
particolare quelli per la serie Junikokuki (La storia dei
dodici regni) della scrittrice Fuyumi Ono.
Inoltre ha realizzato le quattro copertine della serie antologica
giapponese dei Miti di Cthulhu di H.P. Lovecraft pubblicati dall’editore
americano Kurodahan Press e riuniti sotto il titolo di Lairs of the
Hidden Gods , molto amate dai lettori e dalla critica americana.
Tra i manga da lui realizzati si segnalano Record of Lodoss war
e Beast of East, entrambi tradotti in italiano. Lo stile
estremamente delicato di Yamada si ricollega all’antica arte della
pittura ad inchiostro. Nel 1996 ha vinto il Premio Seiun nella sezione
arte. Ha curato anche il concept design della pellicola Shinobi –
heart under blade –.
Incontri con l’arte giapponese
Nella prima settimana di febbraio si
svolgeranno una serie di incontri all’Accademia di Belle Arti con
Akemi Takada e Minae Takada, artiste presenti in mostra, con i
curatori della mostra, con la calligrafa Kazuko Hiraoka, con gli
autori Fabio Lastrucci, Reiko Hikawa, Franco Pezzini e Massimo
Scorsone, con il professor Franco Ricca, direttore del museo d’Arte
Orientale di Torino e con il professor Massimo Melotti docente di
Etica della Comunicazione all’Accademia di Belle Arti e con altri
specialisti e studiosi.
Presenterà l’iniziativa il direttore dell’Accademia,
il professor Guido Curto.
Seguirà un comunicato dettagliato.
Sito ufficiale della mostra:
http://mostregraficagiapponese.wordpress.com/
Sito ufficiale dell’Accademia Albertina:
www.accademialbertina.torino.it
Donata Massobrio
Relazioni Esterne-Ufficio Stampa
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