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CINQUE MEDITAZIONI SULLA MORTE
ovvero sulla vita

 

Cinque meditazioni sulla morte

Autore François Cheng
Editore Bollati Boringhieri Editore, Torino.
Prima edizione 2014
Titolo originale:  Cinq méditations sur la mort autrement dit sur la vie
Traduzione (dal francese) di Chiara Tartagni
Pagine 128
N. ISBN 978-88-339-2577-8

«la vita genera la vita, senza fine»: recita così l'antichissima massima cinese che François Cheng ha calligrafato sulla copertina del libro. In quei caratteri che «tuonano come colpi di cembalo» una sapienza plurimillenaria ci trasmette intatto il senso del nostro essere qui e ora. Noi viventi ci aggiriamo nell'indissolubile reame di vita e morte, ma l'unico modo per dire pienamente sì alla vita è lasciare che la morte si riveli come la nostra dimensione più segreta e personale, il nostro bene più prezioso. Con un rovesciamento prospettico che toglie ogni cupezza e temibilità al mistero dei misteri, Cheng fa traboccare di vita le grandi questioni religiose, metafisiche e morali, dal creato alla bellezza alla presenza del male. Gli basta sfiorare le tradizioni di Oriente e Occidente, cedendo spesso la parola ai poeti e in ultimo ﷓ quasi un canto mormorato ﷓ a se stesso, al proprio pensiero poetante. Nessuna magniloquenza viene a turbare questa maniera affabile di intrattenere degli amici. Nel tono di Cheng, lontano migrante cinese diventato accademico di Francia, riconosciamo l'universale vitalità dell'appello francescano a «nostra sorella morte».

François Cheng, nato in Cina nel 1929, vive in Francia dal 1949 e dal 1977 ha adottato la lingua francese per i suoi scritti. Figura poliedrica di poeta, saggista, romanziere, docente, calligrafo e traduttore (dal cinese in francese e viceversa: ha tradotto in cinese i surrealisti, Baudelaire, Rimbaud, Char), è stato il primo asiatico a essere eletto all'Académie Française (2002). Tra i suoi libri: le raccolte poetiche De l'arbre et du rocher (1989) e Canios toscans (1999); i saggi L'Ecriture poétique chinoise (1977), L'Espace du rêve. Mille ans de peinture chinoise (1980), Et le souffle devient signe. Ma quête du vrai et du beau par la calligraphie (2001) e Oeil ouvert et coeur battant. Comment envisager la beauté? (2011); i romanzi L'Étemité n'est pas de trop (2002) e Quand reviennent les âmes errantes (2012). In traduzione italiana: Nell'eterno, l'amore (2005), Il dialogo (2003) e Shitao 1642-1707. Il sapore del mondo (1999). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Cinque meditazioni sulla bellezza (2007).

 

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