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 HUKOU: OGGETTO DEL DESIDERIO

In Cina, per approfittare dei vantaggi sociali di una città bisogna esservi originari. L’«apriti sesamo» che vi dà diritto è lo hukou, la carta dello stato civile. È dunque facile comprendere il problema che vivono i Cinesi che non sono cittadini di questa città e il desiderio che hanno di vedere abolita tale restrizione.

Centro finanziario della Cina, Shanghai ha recentemente suscitato la reazione del pubblico in seguito alla sua messa in applicazione di una nuova politica chiamata “conversione della carta di residenza in hukou locale”. È facile che un residente di Beijing o di Shanghai non ne sia originario. Se non è iscritto nel registro locale dello hukou, può detenere soltanto una carta di residenza locale, qualunque sia il numero di anni trascorsi da quando vi è arrivato. Le persone che non sono titolari di uno hukou locale sono considerate dagli abitanti del luogo come “gente di fuori”. Poiché questi ultimi non godono degli stessi diritti e vantaggi degli abitanti locali, è naturale che molti di loro desiderino che la loro carta di residenza venga convertita in hukou locale; tra i 19 milioni di abitanti di Shanghai, oltre 6 milioni di loro si trovano in questa situazione.

Ora, a Shanghai per esempio, le condizioni di una tale conversione sono sempre difficili da soddisfare: detenere una carta di residenza della municipalità e aver partecipato alla sicurezza sociale dei centri appartenenti alla stessa municipalità di Shanghai da almeno sette anni; in rispetto alla legge aver pagato l’imposta sul reddito alla municipalità durante il periodo in cui si deteneva la carta di residenza; esercitare nella municipalità un’attività professionale superiore al livello medio o avere ottenuto una qualifica professionale superiore a quella di tecnico; l’attività professionale e la qualifica professionale devono andare di pari passo; e non essere inserito nel casellario giudiziario o avere altre menzioni negative.

Secondo l’ufficio preposto a tali pratiche di Shanghai, tra i primi richiedenti circa 3000 si conformavano alla condizione “sette anni trascorsi”, ma pochi possedevano gli altri requisiti. Con il tempo, le persone che potranno soddisfarli saranno sempre più.

Se i Cinesi rincorrono lo hukou è a causa di un sistema peculiare della Cina.

I Regolamenti d’iscrizione dell’hukou della Repubblica Popolare Cinese hanno cominciato ad essere applicati nel Paese nel 1958 e tale sistema di gestione dello hukou è tuttoggi in vigore. Esso si poggia su una doppia struttura: lo hukou rurale e lo hukou non rurale o urbano. Siccome il più sovente lo hukou simboleggia lo status, le persone “preferiscono un letto in una città che una stanza in campagna”.

La scelta è semplice: l’hukou è direttamente legato a un buon numero di vantaggi in materia di programmi sociali.

E poiché i programmi come l’assicurazione sociale, il benessere sociale e l’assistenza sociale sono tutti finanziati da budget locali, disporre di uno hukou locale significa poter approfittare dei servizi locali come l’educazione, le cure sanitarie, la sicurezza sociale ecc. In queste condizioni, può accadere che un giovane diplomato rinunci a un lavoro a salario elevato per cercare piuttosto di ottenere lo hukou di Pechino o di Shanghai. Altro caso: affinché il figlio possa essere facilmente ammesso in un’università situata nelle grandi città, capita che alcuni genitori non esitino a pagare salato per ottenere un hukou.

Dietro la differenza tra lo hukou urbano e quello rurale si nasconde la differenza considerevole di livello di sicurezza sociale tra le regioni urbane e quelle rurali. In rapporto ai cittadini, i rurali godono di un livello ben inferiore in materia di cure mediche, educazione ecc. E lo scarto aumenta ugualmente tra le grandi e medie città e i piccoli borghi.

Dopo trent’anni di riforme e di apertura, l’immigrazione della popolazione cinese ha ora raggiunto un picco storico. Poiché il livello di integrazione tra città e campagna si è poco a poco approfondito, ci sono sempre più persone il cui hukou non corrisponde più a quello che esse sono, in quanto il loro luogo di vita e di lavoro non corrisponde più a quello del loro hukou. Gli inconvenienti generati da questa situazione saltano agli occhi: ad esempio, al momento di regolare le formalità legate al passaporto o al matrimonio, queste persone sono obbligate a ritornare nel luogo del loro hukou. Conseguenza: il costo sociale è troppo elevato.

Nonostante che le richieste di abolizione del sistema dello hukou non siano mai cessate, la riforma si effettua lentamente. Nelle metropoli quali Beijing e Shanghai, a un certo momento è stata adottata una politica secondo la quale le persone potevano ottenere uno hukou locale acquistando un alloggio. Tuttavia, in seguito alla riforma della messa in mercato dell’abitazione, questa politica ha dovuto essere abbandonata. successivamente ha preso piede il sistema della carta di residenza. Ciò che preoccupa a livello governativo è che se mai i vincoli del sistema dello hukou fossero tolti le metropoli, che sono dotate di un alto livello di sicurezza sociale, rischierebbero di non poterne sopportare il pesante fardello.

Nel 2007 il Ministero della Sicurezza Pubblica, ha dichiarato che, allo scopo di realizzare l’uguaglianza dello status dei cittadini, la Cina avrebbe fatto progredire attivamente il sistema di gestione dello hukou sopprimendo poco a poco la sua duplice struttura. A questo titolo, sin dal 2003, una riforma-prova era stata condotta su scala locale. In 13 province e municipalità del Paese, si è iniziato ad annullare il modello di registrazione dello hukou a due categorie, prima di uniformarlo in hukou di residente. Tuttavia, nel libretto di famiglia, nella parte riservata al luogo di residenza si può ancora distinguere se lo hukou appartiene alla città o alla campagna. Inoltre, la concessione più o meno importante di vantaggi legati alla sicurezza sociale e fondati sullo hukou è seguita solo parzialmente. Per alcuni specialisti questa riforma non riuscirà a spezzare le catene dello hukou per ciò che concerne i programmi del welfare – tra gli altri l’impiego, l’abitazione, l’educazione e la sicurezza sociale. In altre parole la riforma ha un senso più teorico che reale.

A Shanghai, la nuova politica sullo hukou è applicata per un periodo provvisorio di tre anni. Nel contesto attuale, dove la crisi finanziaria influenza i consumi interni, è evidente che le prove effettuate nelle differenti regioni in materia di hukou potranno corrispondere a un aumento del livello della sicurezza sociale. A lungo termine, la uniformizzazione dello hukou su scala nazionale significherà certamente l’elevazione globale del livello di sicurezza sociale in tutta la società. Ciò aiuterà certamente ad alleviare le preoccupazioni degli abitanti e a stimolare i consumi.

Frammenti d'Oriente, settembre 2009

 

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