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Usi e costumi in Cina

I saluti

Prima di tutto quello che bisogna sapere è come rivolgersi a una persona. Il cognome precede sempre il nome. Raramente ci si rivolge a qualcuno per nome, anche se è un conoscente, bisogna essere intimi o chiedere il permesso di utilizzare il nome, il che generalmente non viene rifiutato, ma è meglio aspettare di conoscere bene la persona per farlo, o che essa ve lo proponga di primo acchito.

Da sapere: la donna non prende il nome del marito, quindi per non fare una gaffe è opportuno cercare di conoscere le relazioni tra le persone.

Quando ci si rivolge a qualcuno che non sia un amico, si dice prima il suo cognome seguito dal titolo della persona o da un contrassegno di rispetto. Ad esempio, se il cognome è Ling: per una persona più matura di noi si dirà lao Ling (lao vuol dire anziano) per sottolineare il rispetto nei confronti dei più anziani; ugualmente, xiao Ling (xiao vuol dire piccolo o giovane) verso i più giovani; rivolgendosi a una giovane donna si dirà Ling xiaojie (signorina) o nei ristoranti semplicemente xiaojie per chiamare la cameriera; signora è taitai, sempre dopo il nome, mentre signore è xiansheng.

Per coloro che praticano una professione, quale per esempio medico, professore, si deve pronunciare prima il cognome e poi il titolo e non “signore”: Ling laoshi per un insegnante, Ling daifu per un medico ecc.

I saluti ufficiali

Il miglior modo, quando si incontra qualcuno di alto rango, è di lasciare ad una terza persona il compito della presentazione e/o di presentare a questa persona una lettera ufficiale affinchè sappia chi voi siate. Se si sa parlare cinese, non lesinate sulle formule di cortesia quali “è un grande onore fare la vostra conoscenza…”, “incontrarvi mi riempie di felicità…

Invece, tra persone della stessa età, potete prendere l’iniziativa di presentarvi, ma rispettando sempre le regole: stringere la mano a lungo, chinare un po’ il capo… Ecco un buon sistema per “rompere il ghiaccio”: la persona cinese che riceve offrirà immediatamente del tè, a volte senza neppure chiedervelo, a volte chiedendovi se preferite il caffè (più raro). Quindi, poiché i Cinesi fumano molto, è usanza che questa persona offra una sigaretta prima di accendersene una. Se fumate, non dimenticate di fare altrettanto! Proponete a tutti una sigaretta prima di accendere la vostra. Attenzione, potete anche proporla ad una giovane donna presente, ma sappiate che verrà rifiutata sistematicamente, in quanto è decisamente disdicevole per una giovane fumare durante una riunione.

I Cinesi non sono contrari al fatto che un’Occidentale fumi, anzi! Se sanno che una donna occidentale fuma molti Cinesi proporranno una sigaretta alla ragazza allo stesso tempo e si alzeranno tutti insieme per accendergliela. E ciò è abbastanza divertente da vedere. Solo che, poiché come già detto i Cinesi fumano molto, non offrono una sigaretta ogni tanto, ma ogni dieci minuti! E poiché non è cortese rifiutare, è meglio evitare di fumare sin da subito!

Inoltre, molto importante, non chiedete mai a un Cinese di smettere di fumare, questa richiesta risulterà essere estremamente maleducata, stessa cosa dicasi se fate capire che il fumo vi dà fastidio, poiché non solamente il Cinese non smetterà ma, in più, rischiate di danneggiare l’impressione che questi ha di voi.

Quando ci si scambia il biglietto da visita, da farsi generalmente all’inizio della riunione, bisogna tenderlo con due mani presentandolo in modo che la persona di fronte a voi possa vedere chi siete, il vostro titolo ecc. è usanza alzarsi per offrire il proprio biglietto e rimanere in piedi per il tempo necessario al vostro interlocutore di decidere di accettarlo.

Come evitare di fare una gaffe al primo incontro

Evitare soprattutto gli abbracci, anche tra amici, come pure i baci, perché ciò li metterà in imbarazzo e ve lo faranno capire.

La cosa migliore da fare con i Cinesi, siano essi conoscenti o amici, è di non toccarli e abbassare la testa dicendo buongiorno. Oppure, ancora meglio, per le persone importanti, di stringere la mano, gesto questo che può durare molto più a lungo che in Italia, e di ricoprire la mano con l’altra, secondo il grado della persona che avete di fronte: non è una semplice stretta di mano all’occidentale, e si potrebbe dire che è il miglior modo di salutare. Un tocco in più è chinare leggermente la testa, dimostrando così il proprio rispetto per la persona che si ha di fronte.

In Cina i ragazzi hanno l’abitudine di far baccano insieme, mentre le ragazze di tenersi per mano.

La conversazione

Non è sufficiente essere riusciti a presentarsi bene, ma bisogna anche non essere inferiori nella conversazione. Sin da subito i Cinesi cercano di mostrarvi che parlano bene l’inglese (non bisogna dimenticare di complimentarsi per il loro inglese anche se lo parlano molto male!). Il Cinese dapprima porrà una quantità enorme di domande, per sapere con chi ha a che fare o semplicemente per curiosità.

Non esitate nel fare domande sulla Cina, evitando però i soggetti tabù, quali il Tibet, Taiwan, i diritti umani, la setta Falungong e i fatti di Tianan’men. In caso contrario, siate pronti a delle reazioni piuttosto vivaci o decisamente a nessuna risposta e diventerà allora piuttosto difficile riprendere il dialogo.

Quando siete in Cina, evitate di criticare apertamente il vostro Paese, poiché i Cinesi hanno un’ottima impressione dei paesi occidentali. Non denigrate neppure la Cina. Al contrario, più si parla della sua bellezza, della sua cultura, se si dice che lo si ama, più i Cinesi sono contenti.

I recenti Giochi Olimpici sono senz’altro un buon soggetto e qui i Cinesi si riveleranno inesauribili.

Se durante una conversazione, anche se avete appena terminato di mangiare, vi si chiede se avete mangiato bene, non vi si chiede solamente un giudizio sul pasto appena concluso, ma della vostra salute in generale: semplicemente è un modo di chiedere “come va?”. Rispondete sempre positivamente, anche se non è vero.

Generalmente, durante una riunione, un banchetto o un invito a pranzo, nei primi trenta minuti si parla del più e del meno, senza avere un argomento preciso.

Quando vi ritrovate a parlare con un Cinese, in un taxi, in aereo… costui vi bombarderà di domande.

Non è curiosità malsana, vuole solo saperne un po’ di più sugli stranieri. Dopo la prima e inevitabile domanda “Da dove viene?” vi si chiederà certamente che cosa fate e poiché i Cinesi non hanno nessun tabù riguardo il denaro vi chiederà quanto guadagnate. Questa è una domanda alquanto seccante, soprattutto quando si sa quanto guadagna generalmente un Cinese, che è per esempio tassista. Se gli direte una cifra troppo bassa questi insorgerà contro il vostro datore di lavoro che non vi paga abbastanza, ma se gli direte ciò che guadagnate realmente vi guarderà con un’ammirazione mista a invidia che non è sempre piacevole, anche se l’intenzione del vostro interlocutore non è quella di mettervi a disagio. È meglio trovare una somma intermedia.

Sappiate, però, che è assolutamente da evitare di parlare del vostro stipendio se non vi è stato chiesto, perché potrebbe mettere il vostro interlocutore a disagio.

Generalmente la conversazione prosegue con domande sulla famiglia, “è figlio unico?”. Ad una risposta affermativa seguirà una lunga lista di domande: “Perché?”, “è felice d’essere figlio unico?” e via dicendo.

Infine, se si risponde all’inevitabile quarta domanda, che punta a sapere se siete sposati, sappiate che ancora oggi i Cinesi trovano parecchio strano il fatto che un Occidentale non sia sposato a 30 anni. Dunque, bisogna cercare di rispondere senza troppo scioccare l’interlocutore.

Soprattutto evitate di parlare di politica. Nella vita privata, al contrario, si incontrano pochi tabù, a parte il sesso.

Gli inviti

Il momento che si teme di più: gli inviti a cena.

Poiché i Cinesi mangiano abbastanza presto, verso le 17.30-18, l’invito è dunque per le 16. Dapprima si riceve l’invitato nel salone, dove è stato precedentemente sistemato un servizio da tè, che la padrona di casa si affretterà a riempire, poi vi chiederà se desiderate una coca cola o un’altra bibita gassata.

Per il tè bisogna seguire un piccolo rituale: si riceve il tè tenendo la tazza con due mani e se c’è un piattino si beve il tè tenendo il piattino a metà, in sua mancanza si tiene la tazza in alto e in basso.

Ci si può estasiare davanti all’arredamento della casa o davanti a un oggetto in particolare, ma mai troppo, poiché se questo non costa caro il vostro ospite si sentirà obbligato ad offrirvelo e rifiutarlo sarebbe una mancanza di buona educazione. Quindi, è meglio fare degli apprezzamenti sulla casa in generale. Soprattutto non chiedete alla padrona di casa se potete aiutarla, lo prenderebbe come un insulto al suo saper fare. D’altra parte se si chiede a un Cinese se si può dare una mano a fare qualcosa questi risponderà che voi siete il suo invitato, quindi divertitevi e non fate niente. In attesa che tutto sia pronto per la cena, per farvi “divertire” o farvi passare il tempo, il vostro ospite vi proporrà di vedere un film o di esibirvi con il karaoke (diffusissimo). Durante il pasto, i Cinesi vi diranno di non aspettare e di mangiare “fin che è caldo” anche se non tutti sono serviti. Vi offriranno numerosi piatti, con ogni tipo di vivanda. Bisogna mangiare un po’ di tutto, anche se non piace, poiché la padrona di casa si sentirà offesa e penserà che la sua cucina non è buona.

Il pasto è uno dei punti più difficili da gestire quando si è invitati da dei Cinesi. Prima di tutto, come già detto, bisogna sforzarsi di mangiare di tutto, anche se non piace. Se si termina quanto c’è nel piatto, vuol dire che non avete mangiato abbastanza e si viene riserviti, se invece si avanza vuol dire che la cucina non è buona e ciò verrà vissuto come un’offesa. Cosa fare? La cosa migliore è mangiare di tutto anche se non gradito, poi dopo aver “dimostrato” alle persone che vi hanno invitato di aver mangiato molto, la miglior scusa è di dire che non si ha veramente più fame ma non prima d’aver esclamato che tutti i piatti sono “hen hao chi” veramente deliziosi. Se non si ha più voglia di mangiare è meglio dire “chi bao le” cioè “sono sazio”. In questo modo tutti possono salvare la faccia (cosa estramente importante in Cina). Al termine del pasto, non si deve offrire il proprio aiuto alla padrona di casa per sparecchiare perché ciò vorrebbe dire che lei non è in grado di farlo da sola! Inoltre, è usanza non attardarsi dopo il pasto, usando come pretesto un appuntamento o qualche cosa da fare: allevierà tanto l’invitato quanto il padrone di casa! Prima di accomiatarsi, non bisogna dimenticarsi di profondersi in ringraziamenti (meglio troppi che pochi).

Quello che non si deve scordare quando si è invitati, è portare dei presenti. E anche questo non è una cosa da poco.

Se l’invito avviene poco tempo dopo l’arrivo in Cina, la cosa migliore è omaggiare i padroni di casa con dei prodotti tipici del proprio paese. Se si è in Cina da qualche tempo, la questione diventa più spinosa: è bene cercare di trovare degli oggetti che rappresentino la felicità, non gioielli ma tutto ciò che si può appendere alle pareti, come una bella calligrafia, un paesaggio, un grazione buddha della felicità ecc. Anche se si sa che sono dei regali che gli ospiti metteranno in un ripostiglio, è meglio non arrivare con le mani vuote.

Inoltre, è bene sapere che un regalo si offre sempre avvolto in carta rossa, colore che rappresenta la fortuna, rosa o dorata, colori della prosperità e dell’abbondanza per l’ospite, ma soprattutto mai avvolto in carta bianca, grigia o nera, colori del lutto! Da evitare qualsiasi tipo di orologio, poiché questo significa per i cinesi l’avanzare dell’ora della loro morte, e i fiori recisi, in quanto simboleggiano i funerali; lo stesso dicasi per i coltelli, forbici o altri oggetti taglienti (perché simbolo di lotta e di divisione, dunque cattivo presagio per l’amicizia), i cappelli di color verde (perché vuol dire che uno degli sposi è infedele) o quattro pezzi di qualsiasi oggetto (il numero quattro per i cinesi è simbolo di morte in quanto le due parole sono omofone).

Quando si riceve un regalo, è alquanto ineducato aprirlo davanti a colui che ce l’ha offerto, e se lo si fa non bisogna mai far capire che non ci piace. Si ringrazia chinando leggermente il capo in segno di riconoscenza e dicendo più volte xièxie (grazie).

L’invito al ristorante

Tocca a chi ha invitato iniziare a servirsi. Non bisogna fare l’errore di aprire le bacchette prima di chi ci ha invitato. Sarà lui a cominciare a servirsi e poi servirà le persone intorno alla tavola. Proprio come a casa, anche al ristorante è segno di maleducazione rifiutare il cibo che ci è stato messo nella ciotola; bisogna mangiare di tutto anche se non piace e dire che i piatti sono veramente squisiti, ripetendolo più volte.

È abitudine cinese alzarsi sovente per fare un brindisi dicendo “ganbei”, ma a differenza dei paesi occidentali bisogna vuotare il bicchiere in un solo colpo. Bisogna fare attenzione perché i “ganbei” sono numerosi e vengono fatti con birra o superalcolici e se i Cinesi hanno l’abitudine di bere d’un fiato senza grossi problemi, un Occidentale può rapidamente ubriacarsi e se un Occidentale è ubriaco perde la faccia. Per evitare una “rovinosa” ubriacatura è consigliabile mettere un dito sul bicchiere per indicare che non si vuole più bere o non finirlo e in ogni caso conoscere molto bene i propri limiti.

Quando tutti hanno terminato di mangiare, non si perde tempo in chiacchere e si lascia il locale abbastanza velocemente.

La numerologia

Alcuni numeri hanno per i Cinesi grande importanza.

Il 9, numero che ad esempio si ritrova in numerose costruzioni, come il Tempio del Cielo, è il segno della forza e della longevità.

Il numero 2 è un portafortuna, poiché compremde i due elementi essenziali maschile e femminile, lo yin e lo yang. Come ci hanno insegnato le recenti Olimpiadi, il numero 8 è simbolo di prosperità e di fortuna, tanto è vero che molti Cinesi fanno di tutto per averlo nella targa della loro auto o nel numero di telefono.

Questo è dovuto al fatto che in cinese la pronuncia del numero 8 () è simile a quella di, abbreviazione di fācái, arricchirsi. Il numero telefonico 8888-8888 è stato venduto, a Chengdu, per più di 270,000 USD.

E se il 6 è sinonimo di successo, il 4, al contrario, (“si” in cinese) è un segno di cattivo presagio in quanto omofono della parola morte, tant’è che in molti alberghi o in altri edifici non esiste il quarto piano o non c’è la porta numero quattro!

Frammenti d'Oriente, settembre 2008

 

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