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Il suo impegno politico in Italia e con la Cina

di Piero Corradini

Si è spento a Milano, il 1" giugno 1996, Vittorino Colombo, fondatore e animatore di questa rivista, dell'Istituto Italo-Cinese per gli Scambi Economici e Culturali e della Camera di Commercio Italo-Cinese.

È scomparso con Lui un grande amico della Cina, un Uomo cristianamente impegnato nelle attività sociali e politiche, universalmente stimato e apprezzato. Il vuoto che lascia non potrà essere colmato. "Mondo Cinese" lo piange e si propone di ricordarlo continuando la sua attività nel solco che Egli tante volte ha indicato.

Ricordare le tappe della Sua vita terrena significa ricordare gran parte della storia d'Italia e dei rapporti tra Italia e la Cina negli ultimi decenni: di questa storia Egli fu protagonista indiscusso, sempre attivo, pieno di entusiasmo rivolto verso il bene.

Vittorino Colombo era nato ad Albiate Brianza il 3 aprile 7 925. Compì gli studi presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore dove si laureò in Economia e Commercio. Esercitò per breve tempo l'attività professionale presso l'Ufficio Studi e Ricerche della Società Montecatini. Qui il Suo impegno sociale ebbe modo di manifestarsi. Impegnato nell'attività delle ACLI e dell'Azione Cattolica, fu tra i promotori del rinnovamento politico e sociale della Democrazia Cristiana. Di questa stagione entusiasmante e complessa ha lasciato un ricordo appassionato in un libro pubblicato negli anni della maturità, Cattolicesimo sociale, movimento operaio, democràzia cristiana (1983). Leggendo quelle pagine appare chiaro come il Suo impegno fosse sincero, disinteressato, volto a cogliere gli aspetti salienti della dottrina sociale cristiana e ad applicarli alle nuove situazioni che si andavano verificando in Italia.

Dall'impegno sociale a quello politico il passo fu breve. Eletto nelle liste della Democrazia Cristiana alla Camera dei Deputati nel 1958, vi rimase fino al 1976. Passò quindi al Senato e di questa Assemblea fu Vice-Presidente e poi Presidente nel 1983.

Vennero poi gli incarichi di governo: fu Sottosegretario alle Finanze (III Governo Moro) dal 23 febbraio 1966 al 24 giugno 1968, Ministro del Commercio Estero (I Governo Rumor) dal 12 dicembre 1968 all'8 agosto 1969, Ministro della Marina Mercantile (II Governo Rumor) dal 5 agosto 1969 al 27 marzo 1970, Ministro della Sanità (V Governo kumor) dal 14 marzo 1974 al 23 novembre 1974, Ministro delle Poste e Telecomunicazioni (III Governo Andreotti) dal 29 luglio 1976 11'11 marzo 1978, Ministro dei Trasporti e della Marina M cantile (IV Governo Andreotti) dall'11 marzo 1978 al 20 mar o 1979, Ministro delle Poste e Telecomunicazioni (V Governo Andreotti) dal 20 marzo 1979 al 4 agosto 1979 e ancora (I Governcj Cossiga) dal 4 agosto 1979 al 4 aprile 1980.

In questi incarichi di governo si d stinse per l'approfondimento dei problemi e per la correttezzánella gestione della cosa pubblica. Dell'approfondimento resa testimonianza nei libri che pubblicò sugli argomenti da i affrontati: Commercio estero e politica di piano (1970), La 'ungla sanitaria (1977), Antenne nuovo potere (1979). Al di l~delle preoccupazioni contingenti, dalla rilettura di questi Iibri traspare la Sua competenza, l'approfondimento dei problemi, la genialità nella ricerca di soluzioni. Per la correttezza da Lui sempre mostrata nella gestione della cosa pubblica basterà ricordare che, accusato di avere percepito tangenti, uscì dalla vicenda a testa alta, meritandosi se non le scuse la marcia indietro degli accusatori. Da allora in poi venne universalmente considerato uno dei pochi politici con le "mani pulite".

Eletto al Parlamento Europeo nel 1990, partecipò attivamente ai lavori di questa Assemblea, portandovi la Sua esperienza e il Suo entusiasmo. Fu Presidente della Commissione relazioni parlamentari e pubbliche del Consiglio d'Europa e in questa veste guidò numerose delegazioni a Varsavia, Budapest, Bucarest, Praga, Sofia, Madrid, Helsinki e Tel Aviv.

Ma l'interesse fondamentale degli anni della Sua maturità fu quello per la Cina.

Fu all'inizio degli anni Settanta che Vittorino Colombo incontrò la Cina. Questo paese di antica civiltà, che a quel tempo si dibatteva in una delle sue crisi più terribili attirò la Sua attenzione e il Suo impegno. Egli si rendeva conto che l'occidente, e con esso l'Italia, non poteva fare a meno di prendere in considerazione la Cina e che al tempo stesso, la Cina non poteva persistere nella sua politica di isolamento e di rifiuto degli apporti esterni. In particolare lo appassionava la situazione della Chiesa Cattolica Cinese, perseguitata e percossa ma sempre indomita nel martirio continuato.

Così fondò, nel 1971, l'Istituto Italo-Cinese per gli Scambi Economici e Culturali. Fondò anche questa rivista, organo dell'Istituto, perché diffondesse la conoscenza, appunto, del "Mondo Cinese", tra gli operatori culturali ed economici ed in genere tra tutte le persone di buona volontà, amiche della realizzazione della pace nel mondo, della comprensione tra i popoli che si può realizzare soltanto con la conoscenza reciproca.

In Cina la Sua opera e il Suo impegno vennero accolti con favore. Zhou Enlai Lo onorò della sua amicizia e fu su Sua richiesta che venne riaperta a Pechino la Cattedrale Cattolica del Nantang. Ancora oggi la Chiesa cinese Lo ricorda come l'amico appassionato che molto fece per la sua rinascita.

1 dirigenti che, dopo Zhou Enlai e Mao Zedong, si succedettero alla guida della Cina, Lo apprezzarono ed ascoltarono. Intrattenne rapporti personali con Deng Xiaoping, Zhao Ziyang, Hu Yaobang, Li Peng e Jiang Zemin.

Il Suo impegno costruttivo, talvolta anche critico ma sempre amichevole, nei confronti della Cina traspare dai numerosi editoriali scritti per questa rivista e da due volumi pubblicati negli ultimi anni: La Cina verso il 2000 (1986, tradotto e pubblicato in cinese nel 1987), Incontri con la Cina (1995).

Ora che Egli non c'è più, ma continua a vivere nella Vita Eterna in cui fermamente credeva, a noi che con Lui avemmo l'onore di collaborare non resta che unire al cordoglio e al ricordo imperituro l'impegno a continuare per la strada additata.

 

MONDO CINESE N. 092, MAGGIO-AGOSTO 1996

 

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