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INDICE>MONDO CINESE>"L'INVENZIONE DELLA CINA"

RAPPORTI

"L'invenzione della Cina"
VIII Convegno dell'A.I.S.C.

(Associazione Italiana per gli Studi Cinesi),
Lecce, 26-28 Aprile 2001

di Alessandra Brezzi

Il primo convegno dell'Associazione Italiana per gli Studi Cinesi del nuovo millennio, rimandato alla primavera del 2001 a causa di un altro incontro sinologico in ambito europeo (Torino, 30.8-2.9.2000), si è svolto in un luogo inconsueto per l'annuale appuntamento: la città di Lecce. E questo è davvero un segnale incoraggiante del cammino e dello sviluppo che, negli ultimi anni, la sinologia italiana sta compiendo: nuovi centri di ricerca e di specializzazione si vanno lentamente affermando nelle università italiane e così nuove sedi si candidano per ospitare eventi come questo (in questo caso il corso per il Diploma Universitario per Traduttori e Interpreti, da pochi anni inaugurato presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Lecce).
Comune, invece, ai precedenti convegni dell'Associazione è stata la numerosa presenza di oratori (più di quaranta), che questa volta ha costretto gli organizzatori a predisporre sezioni contemporanee, anche se ciò ha inevitabilmente limitato la possibilità di seguire tutti gli interventi. La nutrita presenza di giovani ricercatori provenienti dalle diverse sedi universitarie ha perciò trovato un'ulteriore conferma in questo VII° convegno, inaugurato dal prof. Lanciotti, e dedicato al difficile tema dell'Invenzione della Cina, dando vita a tre intensissime giornate di incontri e dibattiti, rese ancor più piacevoli e interessanti dall'ospitale atmosfera della città pugliese e dall'eccellente organizzazione della Prof.ssa Giusi Tamburello e dei suoi collaboratori.
I cinque panels, che hanno visto avvicendarsi i diversi interventi, sono stati articolati secondo un percorso sia tematico che cronologico: l'Invenzione della Storia, l'Invenzione nel Novecento, l'Invenzione contemporanea, l'Invenzione del lessico del cinese moderno e l'Arte nell'invenzione, ma molte altre sono state le chiavi interpretative per un tema così poderoso, che hanno fornito percorsi in qualche modo trasversali, unendo e collegando le diverse sessioni di lavori.
Per seguire l'intero svolgersi dei lavori, non potendo soffermarsi su ogni singolo intervento, è possibile seguire quattro itinerari delineati e scaturiti in quelle giornate di incontri. Il primo attraversa e osserva quelle che sono le "invenzioni" più recenti, investendo e indagando ogni campo della nostra contemporaneità da quello economico (Weber, Miranda), a quello giuridico (Cavalieri), da quello religioso (Bulfoni, Bianchi), a quello educativo (Tamburrino) e sociologico (Ceccagno). 
Gli altri tre percorsi, invece, hanno messo in luce le modalità, le contingenze e gli artefici di queste "invenzioni": il primo, alla ricerca di un'identità soggettiva inventata e ideata da parte degli stessi inventori, è partito dalle lontane origini ricercando il lungo cammino della civiltà stessa. Ideazione che può continuamente essere reinventata e trasformata anche alla luce delle recenti scoperte archeologiche che danno adito a nuove ipotesi storiche-culturali (Scarpari), storico-letterarie (Franco Gatti), filosofiche (Andreini) e che può essere scrutata da diversi angoli d'osservazione che pervadono ogni sfera culturale e temporale: dall'indagine della percezione del sé e delle emozioni soggettive (Santangelo), ai culti di personalità nazionali (De Giorgi), dalle nuove organizzazioni burocratiche-amministrative (De Togni), alle nuove conquiste e gestioni di spazi (Solieri); dalle teorie geomantiche (Paolillo) a quelle letterarie (Pesaro), con diverse percezioni dello spazio urbano (Palermo, Leonesi), e della soggettività di genere (Pozzi), dall'ambito artistico (Paolillo, Rastelli), a quello cinematografico (Pollacchi), a quello televisivo (Varriano).
Un terzo percorso ha tracciato e seguito l'invenzione della propria soggettività attraverso il composito scambio e confronto con l'altro da sé, con il mondo esterno, con il diverso, sia questo il vicino Giappone (Caroli, Francesco Gatti) o il limitrofo sudest asiatico (Ceresa), la confinante Russia (Di Toro) o l'antica India (Celli), il lontano occidente (Madaro, Brezzi), a seconda dei diversi campi di sapere e di conoscenza filosofico, artistico, storico, religioso o culturale. 
L'invenzione e la scoperta da parte dell'altro, del diverso che a suo modo interpreta, crea ed inventa è il quarto degli itinerari percorribili attraverso gli interventi delle tre giornate di convegno, invenzione che investe, ancora una volta ogni campo di sapere e percettibilità: artistico (Caterina, Salviati), letterario (Falaschi), filosofico (Crisma), storico (Vergara Caffarelli, Albanese), artistico-satirico (Romano), musicale (Pisano), linguistico (Masini, De Troia). 
A conclusione delle tre giornate di lavoro si è svolta l'Assemblea dei soci che, oltre a presentare bilanci e nuove attività, come l'apertura del sito web dell'Associazione, ha visto accettare la candidatura dell'Istituto Universitario Orientale di Napoli come sede per il prossimo convegno, che si terrà tra circa un anno e mezzo.

MONDO CINESE N. 107, APRILE 2001

 

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