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CULTURA E SOCIETÀ

L'EDUCAZIONE SESSUALE IN CINA:
LA MOSTRA "NELLA PRIMAVERA DELLA VITA"

di Alessandra Aresu

"Sesso: Sai davvero di cosa si tratta?" è il titolo di un libro pubblicato nel 1998 dal Prof. Pan Suiming1, uno dei maggiori sostenitori dell'educazione sessuale per gli adolescenti in Cina. Il volume si inserisce nel quadro dell'intenso dibattito, nato alla fine degli anni ottanta, sul cambiamento delle abitudini sessuali dei giovani e sul sempre più frequente coinvolgimento in rapporti sessuali prematrimoniali, soprattutto nelle aree urbane. L'interesse verso questi argomenti si sviluppa in seguito alla pubblicazione delle prime statistiche riguardanti gravidanze indesiderate, aborti e malattie veneree tra i giovani non sposati2 e al successivo riconoscimento da parte del governo cinese del ruolo dell'educazione sessuale nell'ambito della prevenzione. In tale contesto vengono organizzate numerose iniziative, per favorire la partecipazione degli adolescenti attraverso l'attivazione di corsi specifici in scuole ed università, nonché pubblicazioni, programmi televisivi e radiofonici, mostre e conferenze. Tra le attività avviate negli ultimi quindici anni, una delle più significative è la mostra "Nella primavera della vita" (Zoujin shengming de chuntian) che si è tenuta a Pechino lo scorso inverno3. L'abbondanza di informazioni su argomenti delicati quali la contraccezione e la prevenzione dell'AIDS, temi raramente trattati nei corsi e nei manuali di educazione sessuale per adolescenti, ha reso la mostra un importante momento formativo per gli studenti di Pechino.

La mostra

E' stata inaugurata a Pechino il 13 novembre 2001, presso uno spazio espositivo della Commissione Nazionale per la Pianificazione Familiare (Guojia jihuashengyu weiyuanhui), situato all'interno del parco della Città Proibita (Zhongshang gongyuan) , ed è stata finanziata dal Ministero dell'Istruzione, che ne ha affidato l'allestimento al Centro per l'Informazione e l'Educazione Sessuale per Adolescenti della Commissione (Qingshaonian xingjiangkanjiaoyu xinxi zhongxin, Guojia jihuashengyu weiyuanhui). Durante la prima settimana4 l'esposizione ha registrato più di cinquemila visitatori; tra cui molte classi di studenti delle scuole medie e superiori di Pechino invitate ufficialmente dall'ente organizzatore.
La mostra offriva un percorso educativo di settanta pannelli con lunghi testi scritti corredati da fotografie, disegni ed accurate descrizioni. Un terzo dei pannelli era dedicato ai cambiamenti fisici che avvengono durante l'età della pubertà e ad informazioni medico-scientifiche riguardanti l'apparato riproduttivo maschile e femminile. I restanti quarantacinque pannelli rappresentavano la sezione più significativa, e intendevano illustrare i piaceri e le difficoltà dell'adolescenza, sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico. 
Colpiva l'intento marcatamente normativo dei contenuti. Ponendoli di fronte alla rappresentazione delle fasi più delicate della vita come la scoperta dell'altro sesso, della sessualità, dell'innamoramento e dell'attrazione fisica, gli autori volevano dissuadere i giovani visitatori da un precoce coinvolgimento fisico ed emotivo con persone di sesso opposto (qualunque riferimento esplicito all'omosessualità era assente). La dissuasione era infatti implicita nell'enfasi posta sulle "conseguenze negative" dei rapporti sessuali prematrimoniali: gravidanze indesiderate, AIDS e altre malattie a trasmissione sessuale o, banalmente, la distrazione dallo studio, abbinata alla dissuasione dall'uso di sostanze stupefacenti ed alcolici. I contenuti della mostra appaiono quindi perfettamente coerenti con le posizioni ufficiali del governo, che considera la salute della popolazione giovanile presupposto irrinunciabile per garantire un futuro di sviluppo al paese. L'intento delle autorità cinesi è dunque quello di guidare gli adolescenti nella scelta dei comportamenti sessuali e utilizzare l'educazione sessuale come strumento per responsabilizzare i ragazzi nei confronti della società nel suo insieme5
Per coinvolgere maggiormente il pubblico giovanile e favorire l'assimilazione delle informazioni appena lette, l'ultima sala offriva agli studenti la proiezione del VCD intitolato "La stagione dei fiori e della pioggia" (huaji yuji), che illustrava (tra l'altro) il processo della riproduzione umana e in modo particolare mostrava immagini al microscopio della fecondazione. Le scuole erano invitate all'acquisto di una copia del VCD allo scopo di incoraggiare una prosecuzione delle attività di formazione in classe. E' da sottolineare inoltre che, anche se realizzata per gli adolescenti, l'esposizione intendeva coinvolgere anche gli adulti che li accompagnavano (insegnanti o genitori). Non a caso, uno dei quattro manuali pubblicati e messi in vendita in occasione della mostra è destinato proprio agli adulti che, secondo le autorità, devono essere la guida e il sostegno dei giovani anche nelle scelte riguardanti la loro vita sessuale6.

Lo sviluppo dell'educazione sessuale 

Ma la mostra non è stata un evento isolato poiché si inserisce nel quadro di un ampio dibattito, che ha radici lontane (le prime discussioni sull'educazione sessuale vengono comunemente fatte risalire al Movimento del Quattro Maggio del 19197), e del quale vorrei ora analizzare alcuni momenti essenziali.
L'inizio delle attività concrete di promozione dell'educazione sessuale nelle scuole e nelle università risale alla fine degli anni ottanta, quando il Ministero dell'Istruzione e la Commissione Nazionale per la Pianificazione Familiare dichiarano pubblicamente la necessità di promuovere un progetto a livello nazionale su questa delicata materia, anche se va rilevato che ancora oggi il panorama appare caratterizzato da una pluralità di iniziative poco omogenee, piuttosto che da un obbiettivo comune. 
Il primo impegno esplicito in questo senso è sancito nel 1988 dalla "Notificazione sullo sviluppo dell'educazione sessuale per gli adolescenti delle scuole medie e superiori". Con questo documento l'educazione sessuale veniva formalmente introdotta nei programmi di studio di tutte le scuole medie e superiori del paese. Erano fissati inoltre quattro obiettivi principali: la creazione di corsi di formazione per insegnanti e quella di un programma di studio nazionale, la compilazione di libri di testo e manuali per studenti ed insegnanti e lo sviluppo della ricerca scientifica sull'argomento. 
A tutt'oggi numerosi sono stati gli sforzi mirati alla realizzazione di tali obiettivi, che si sono concretizzati in primo luogo nell'organizzazione di incontri e dibattiti tra medici, docenti universitari e politici allo scopo di stabilire i contenuti e i metodi educativi più appropriati per l'insegnamento dell'educazione sessuale nelle scuole medie e superiori. Le prime due conferenze sull'argomento, entrambe intitolate "Educazione sessuale: teoria e pratica", hanno avuto luogo a Wuxi e nel Sichuan, rispettivamente nel 1989 e nel 1990. I convegni si sono conclusi ribadendo l'importanza dell'istituzione di corsi di educazione sessuale nel paese e tracciando a grandi linee i contenuti dei corsi e dei libri di testo. Le grandi tematiche da inserire nel materiale didattico avrebbero dovuto essere fisiologia, psicologia, morale ed igiene personale mentre erano ignorati intenzionalmente argomenti delicati come masturbazione, omosessualità, contraccezione e malattie veneree. 
Il passo successivo è stato l'introduzione di corsi di educazione sessuale in molte scuole ed università del paese, situate principalmente nelle grandi città, prime fra tutte Pechino e Shanghai. Secondo le statistiche, nel 1988 circa seimila scuole medie e superiori in tredici province hanno avviato corsi di educazione sessuale. La percentuale degli studenti che hanno frequentato le lezioni in quel periodo varia però a seconda delle regioni; la più alta è stata rilevata a Shanghai (78.9%), quella più bassa a Yinchuan (36%)8. Vorrei sottolineare tuttavia, che i corsi si limitavano a diffondere nozioni di base sulla fisiologia umana e sull'igiene, spesso espresse in tono moralistico, e trascuravano del tutto l'aspetto psicologico. Attualmente le statistiche mostrano invece che circa l'80% delle scuole situate in zone urbane hanno introdotto corsi di educazione sessuale nei loro piani di studio9. In parallelo è aumentata l'attenzione dedicata allo sviluppo psicologico degli adolescenti. 
Fino alla seconda metà degli anni novanta, i progetti di educazione sessuale nelle scuole erano affidati principalmente agli insegnanti di biologia; proprio allora, presso l'Università Normale della Capitale a Pechino (Shoudu shifan daxue), sono stai costituiti i primi corsi di formazione per insegnanti di educazione sessuale10. Quest'ultima istituzione è ancora oggi l'unica a occuparsi della formazione dei futuri insegnanti della materia presso le scuole medie e superiori del paese. L'Università offre quattordici corsi sull'argomento per un totale di circa quattrocento ore di insegnamento distribuite in quattro anni. I corsi principali sono: Introduzione all'educazione sessuale, Educazione sessuale, Legge e sessualità, Psicologia e sessualità, Sociologia e sessualità, Sessualità ed etica. I libri di testo sono stati compilati dal Prof. Gao Dewei, ideatore del programma, e dalla Prof.ssa Zhang Meimei, coordinatrice dei corsi11. Durante la ricerca sul campo ho trascorso molte ore a contatto con gli insegnanti ed ho assistito ad alcune delle lezioni riservate agli studenti del primo, terzo e quarto anno. In questo modo ho potuto comprendere alcune caratteristiche dei corsi che difficilmente avrei potuto cogliere attraverso la sola analisi dei libri di testo, i cui contenuti tradiscono un approccio moralistico e conservatore12. Sebbene molti dei docenti concordino con la maggior parte dei principi illustrati nei manuali13, durante le lezioni fanno riferimento di rado ai libri di testo ed incoraggiano gli studenti ad esprimere liberamente le loro opinioni e a partecipare alle discussioni in classe. 
La carenza di insegnanti di educazione sessuale ha stimolato inoltre lo sviluppo di attività alternative ai canonici corsi di educazione sessuale di cui si è appena parlato. L'educazione tra coetanei (tongban jiaoyu) rientra esattamente in questo ambito ed è stata gradualmente introdotta in Cina nella seconda metà degli anni novanta, tra le perplessità e i dubbi degli esperti più conservatori che ancora oggi ritengono inappropriato affidare ai giovani la diffusione di informazioni tanto delicate. L'efficacia dell'educazione sessuale tra pari è stata infine ufficialmente riconosciuta durante il convegno "Pianificazione familiare ed educazione sessuale" tenutosi a Pechino nell'aprile del 1999, durante il quale gli esperti più favorevoli al cambiamento hanno definito l'educazione tra coetanei come "una via particolarmente adeguata per la diffusione di informazioni su salute e sessualità tra gli adolescenti".
Attualmente i progetti significativi di educazione sessuale tra coetanei sono due: uno organizzato dall'Università del Popolo di Pechino, l'altro promosso dal Ministero dell'Istruzione in collaborazione con l'Università di Melbourne in Australia. Il primo, inaugurato nella seconda metà degli anni novanta, viene gestito dall'Associazione Giovani Volontari dell'Università del Popolo di Pechino (Zhongguo renmin daxue qingnian zhiyuan xiehui) ed è uno dei progetti delle Nazioni Unite sull'educazione sessuale e sulla prevenzione di malattie veneree. I corsi affrontano principalmente il problema dell'AIDS e delle malattie a trasmissione sessuale e sono tenuti dagli studenti del terzo anno. I giovani che seguono le lezioni sono studenti di età non superiore ai 18-19 anni che hanno appena iniziato l'università. Il progetto ha suscitato grande curiosità tra i giovani che, superato l'iniziale imbarazzo, partecipano con grande interesse. Le testimonianze raccolte al termine delle lezioni - alle quali ho partecipato più volte - rivelano un entusiasmo inaspettato che nasce, secondo quanto affermato da alcuni degli studenti, dal desiderio rimasto insoddisfatto per lungo tempo di poter discutere apertamente di queste tematiche e dalla mancanza di analoghe occasioni di dialogo e comunicazione. 
Il secondo progetto è stato inaugurato nel 1997 ed è diretto dal Dott. Gao Yuan, ricercatore presso l'Università di Melbourne e grande sostenitore dell'educazione sessuale tra pari. Il Dott. Gao evidenzia il fatto che le opinioni dei giovani sono spesso ignorate nell'ambito dell'educazione sessuale e che l'educazione tra pari rappresenta un'importante occasione di dialogo tra adulti e studenti che può favorire lo sviluppo di corsi più vicini alle aspettative degli adolescenti14. Il progetto è organizzato in due momenti: una prima fase di formazione degli educatori e una seconda fase di insegnamento dell'educazione sessuale a studenti di scuole superiori ed università. I corsi si compongono di sei moduli, ognuno dei quali affronta varie tematiche legate al problema dell'AIDS, del sesso sicuro e della contraccezione. Negli ultimi due anni, ha dichiarato il Dott. Gao, sono stati formati circa sessanta educatori selezionati tra gli studenti di medicina delle Università di Pechino e Shanghai. I giovani che seguono i corsi sono studenti universitari del primo anno e studenti delle scuole superiori di età non inferiore ai diciassette anni. Tali corsi hanno luogo in varie zone del paese ed hanno coinvolto nei primi due anni circa duemila e seicento studenti15
Lo sviluppo dell'educazione sessuale appare dunque un processo ormai ben avviato, ma al tempo stesso, lento e delicato. Per quanto riguarda i motivi che hanno ostacolato il raggiungimento di alcuni degli obiettivi fissati nel 1988, alcuni esperti tra i quali il Prof. Pan Suiming e la Dott.ssa Chen Jingqi16 mettono l'accento sulla mancanza di fondi e sulla scarsa collaborazione e cooperazione tra le istituzioni responsabili per lo sviluppo dell'educazione sessuale nel paese. Molte delle iniziative promosse negli ultimi anni appaiono poco sistematiche e talvolta incomplete perché dirette solo agli studenti delle città. Attualmente, infatti, non esistono corsi di educazione sessuale rivolti ai giovani delle aree rurali e agli adolescenti che non frequentano le scuole. Infine, le testimonianze raccolte tra gli studenti rivelano una parziale insoddisfazione dei giovani che lamentano la brevità dei corsi e l'incompletezza delle informazioni offerte, soprattutto in merito alla contraccezione e alla prevenzione dell'AIDS e delle altre malattie a trasmissione sessuale, informazioni che ufficialmente vengono offerte solo agli studenti universitari nell'intento di prevenire una "precoce e promiscua" attività sessuale tra i più giovani. E' auspicabile che il coinvolgimento dei giovani in attività di informazione e prevenzione possa favorire lo sviluppo di iniziative che corrispondano maggiormente alle aspettative degli adolescenti stessi. 

Bibliografia

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Note

1 Direttore dell'Istituto di Sessualità e Genere presso il Dipartimento di Sociologia dell'Università del Popolo di Pechino
2 Secondo una ricerca condotta nel 1995 dall'Istituto di Ricerca Scientifica per la Pianificazione Familiare di Shanghai, su un campione di 2580 giovani non sposati, il 63.9% delle ragazze afferma di aver avuto rapporti sessuali almeno una volta, il 39% è rimasta incinta e l'89.5% di queste ultime ha deciso di non portare avanti la gravidanza. Cfr. Xia (2000), p.56. Per quanto riguarda le malattie veneree, il rapporto compilato nell'anno 2000 dalla Commissione Nazionale per la Pianificazione Familiare mette in luce che più della metà dei malati di HIV hanno meno di trenta anni, circa il 10% sono sotto i venti anni. Cfr. Liu Yongfeng e Gu Faming (2000), p.1.
3 L'analisi dei contenuti della mostra è parte della ricerca sul campo che ho condotto negli ultimi nove mesi a Pechino per il mio dottorato presso il Dipartimento di Studi Culturali Cinesi dell'Università di Westminster di Londra.
4 La mostra è rimasta aperta per più di tre mesi.
5 Voler stabilire meccanismi di potere normativi e correttivi rivolti ad indirizzare i giovani verso comportamenti responsabili allo scopo di garantire la modernizzazione e la moralità del paese evoca il concetto di "potere biologico" espresso da Foucault nella sua Storia della Sessualità. Cfr. Foucault (1976).
6 Per maggiori informazioni vedi cfr. Chen Yijun (2001 a,b,c,d).
7 Zhang Jingsheng, Zhou Zuoren, Lu Xun e Pan Guangdan vengono considerati i pionieri all'inizio degli anni venti dell'educazione sessuale in Cina. Cfr. Liu Dalin (1994-95), p.10.
8 Per maggiori informazioni sull'argomento vedi cfr. Liu Dalin (1994-95), p.18;22 e cfr. Yao Peikuan (1992), p.445.
9 Cfr. Han Hong (2001), p.368
10 Fino al quel momento gli sforzi diretti all'istituzione di corsi di formazione per insegnanti sono stati pochi, eccezion fatta per il quotidiano di Shanghai Wenhui che nel 1989 ha organizzato un corso di formazione per corrispondenza della durata di un anno. Il corso è attivo ancora oggi. 
11 Per quanto riguarda i libri di testo cfr. Gao Dewei (1998 a,b,c,d,e). Per maggiori informazioni sui corsi cfr. Zhang Meimei (2001).
12 Un solo esempio: "Dobbiamo educare il nostro popolo e in particolare i giovani secondo i valori del proletariato. Un'educazione sessuale senza valori è un'educazione priva di valore". Cfr. Gao Dewei (1998e) p.28.
13 Ad esempio, la Prof.ssa Zhang critica i rapporti sessuali prematrimoniali e afferma che "è accettabile che gli animali cerchino una immediata soddisfazione dei loro bisogni fisici, mentre gli uomini sono tenuti a controllare i loro istinti; in caso contrario non fanno che porsi al livello degli animali stessi. (Colloquio privato con la Prof.ssa Zhang Meimei, Maggio 2002). E' interessante osservare che gli stessi termini ricorrono esattamente in uno dei libri di testo: "xing jiefang [...] ba renlei de xingguanxi huanyuan wei dongwu de xingbenneng" (L'emancipazione sessuale [...] fa regredire le relazioni sessuali tra gli esseri umani al livello di quelle animali). Cfr. Gao Dewei (1998c) p.214. 
14 Colloquio privato con il Dott. Gao Yuan. (Maggio 2002). 
15 Per maggiori informazioni sull'argomento vedi cfr. Gao Yuan e Lu Zizhi (2002).
16 La Dott.ssa Chen Jingqi e una studiosa di educazione sessuale presso l'Istituto per la Salute del Bambino e dell'Adolescente dell'Università di Pechino (Beijing daxue, Ertong qingshaonian weisheng yanjiusuo). 

 

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