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RAPPORTI

SPESSO CI AFFIDIAMO AI LIBRI PER LOTTARE 
CONTRO IL VENTO E LA PIOGGIA1...:
un breve itinerario alla scoperta delle librerie di Pechino

di Bettina Mottura

Oggi, andare per librerie a Pechino richiede sempre più idee chiare e una precisa focalizzazione degli interessi, visto il numero ormai elevato dei punti vendita da visitare, dislocati nei diversi quartieri della capitale. Infatti, come diretta conseguenza dei cambiamenti a livello gestionale e distributivo anche in questo settore, dalla seconda metà degli anni novanta a Pechino sono state aperte numerose nuove librerie2. Attualmente esistono tre tipi di librerie nella capitale, che sembrano rappresentare altrettanti modi di concepire la relazione tra i lettori e i libri.

1. Le librerie gestite dallo Stato

Nel panorama eterogeneo delle librerie tradizionali, legate all'agenzia di distribuzione di stato "Nuova Cina" (Xinhua shudian), sono particolarmente rappresentative due librerie create dopo il 1998 e situate in aree commerciali del centro di Pechino. Il "Palazzo dei libri di Pechino" (Beijing tushu dasha) e la "Libreria di Wangfujing" (Wangfujing shudian), che appaiono dall'esterno come imponenti palazzi moderni e offrono una vastissima scelta di pubblicazioni suddivise per argomento.
È la ricchezza del catalogo che rende ogni visita particolarmente proficua, ma va sottolineato che, anche qui come in molte altre librerie, la maggior parte del patrimonio librario è composto da volumi di recente pubblicazione. Infatti, è sorprendente per uno straniero verificare la rapidità con la quale i volumi scompaiono dagli scaffali, il che rende spesso necessario cercare in biblioteca opere pubblicate anche solo all'inizio del decennio passato. Il fenomeno dell'irreperibilità di libri, anche relativamente attuali, può essere imputato a svariate cause: la recente apertura del punto vendita, che quindi non si cura di un mercato delle rimanenze, il continuo aumento del numero dei lettori (in valore assoluto)3 superiore alle tirature medie delle case editrici, probabili carenze nel sistema di distribuzione4. Inoltre, di certo non contribuisce ad aiutare il lettore il fatto di non potersi avvalere dell'ausilio di un catalogo nazionale delle pubblicazioni5 la cui stesura non risulta ancora completata.
Per conoscere i gusti del grande pubblico è interessante dare un'occhiata agli scaffali raggruppati vicino all'entrata, che espongono i libri legati ad avvenimenti di attualità e quelli di grande successo. Intorno si trovano poi i normali ripiani con i libri raggruppati per argomento6, che espongono chiare indicazioni (in cinese e in inglese) sulla sezione in cui ci si trova. Nonostante l'ordine impeccabile, è abbastanza laborioso reperire la posizione dell'opera che si cerca, e talvolta conviene ricorrere ad una ricerca informatica utilizzando la banca dati della libreria con la collaborazione del personale del negozio. I commessi sono numerosi e disponibili, ma spesso poco competenti ed è raro che offrano al lettore indicazioni o consigli interessanti. Una vera e propria lacuna della banca dati consiste inoltre nel fatto che non sia possibile digitare i nomi degli autori in alfabeto latino. Questo può costituire un grave limite, dato che entrambe le librerie offrono un certo numero di titoli di classici occidentali in lingua inglese e che la quantità di letteratura e saggistica tradotte da altre lingue è rilevante, ma rende indispensabile la conoscenza dei caratteri cinesi in cui è stato trascritto il nome dell'autore straniero.
Questi due "supermercati" del libro non offrono soltanto materiale a stampa, ma permettono di orientare il proprio interesse su CD, VCD, DVD, programmi informatici, articoli elettronici e altri oggetti. In una di esse il ventaglio di offerta si estende anche alla vendita di strumenti musicali, compresi quelli tradizionali, e persino di piccoli elettrodomestici (bollitori elettrici per l'acqua e ferri da stiro). Entrambe le librerie mettono a disposizione dei clienti servizi preziosi quali un ufficio postale per spedire i libri appena acquistati o l'utilizzo di computer a pagamento.
Altre librerie statali sono le "Librerie Cathay" (Zhongguo shudian), disseminate in tutta la Cina. A Liulichang si trovano i primi negozi -aperti all'inizio degli anni cinquanta- con questo nome, tra queste famose librerie è fondamentale citarne tre: quella dei "Libri antichi" (Guji shudian), quella del "Padiglione del profumo edificante" (Lai xun ge shudian) e quella della "Stanza della profonda raffinatezza" (Sui ya zhai). Le prime due sono specializzate nella vendita di libri antichi e di calligrafie, per entrambe si consiglia di visitare il primo piano dove sono esposte le opere più pregiate. La terza è più eclettica, offre anche una ricca scelta di manuali di medicina cinese (e occidentale) e una collezione impressionante di vocabolari ed enciclopedie specialistiche.

2. Le librerie delle case editrici

Rappresentano la "vetrina" della produzione di uno o più editori congiunti. Di regola sono allestite in ambienti piccoli - una sola stanza, neppure molto grande- spesso straripanti di libri che trattano di argomenti per lo più omogenei. La specificità costituisce la caratteristica di queste librerie, che compongono quindi un panorama molto frammentato, e le rende appetibili ai lettori "professionisti", alla ricerca di libri altrimenti difficili da reperire.
Nella zona nord-est del centro di Pechino si trovano due librerie denominate rispettivamente "Casa editrice del popolo dell'est" (Renmin dongfang chubanshe) e "Casa editrice della letteratura popolare" (Renmin wenxue chubanshe). La prima è specializzata in opere di saggistica storica, di politica o di sociologia, e offre una vasta collezione di libri di tutte le "Case editrici del popolo" (Renmin chubanshe). La seconda, invece, tratta quasi esclusivamente opere letterarie cinesi di ogni epoca.
Sempre in centro, nei pressi del Museo di arte contemporanea, si trova la libreria affiliata alla "Casa editrice delle Tre unioni" (Sanlian chubanshe). Dall'esterno ha un'aria piuttosto dimessa, ma all'interno appare decisamente più accogliente: i tre piani che la costituiscono sono collegati da ampie scale di legno i cui gradini sono costantemente occupati da avventori accovacciati, assorti nella lettura. L'atmosfera è calma, il silenzio è interrotto da poche voci e da un lieve sottofondo musicale. Sugli scaffali, oltre ai libri della casa editrice omonima, si trovano anche un ottimo assortimento di libri d'arte, saggi storici e politici, testi di sociologia ed economia, opere letterarie e giuridiche (compresi i testi di alcune leggi) e CD di musica classica e leggera. La Sanlian è un punto di riferimento e un luogo di incontro per gli intellettuali di Pechino, come testimonia la bacheca dove sono segnalati incontri letterari e si possono leggere recensioni di opere interessanti. Il caffè del primo piano, dove si può navigare su internet, è la dimostrazione di quanto il luogo sia importante anche come centro di aggregazione. Alla medesima necessità di un rafforzamento del rapporto tra cultura e società è connessa la distribuzione due importanti riviste pubblicate dalla casa editrice. La prima è il settimanale Vita (Shenghuo zhoukan) che analizza avvenimenti di attualità o questioni sociali (riportando anche i titoli principali di alcuni giornali stranieri, oltre contenere una rubrica in cui possono intervenire i lettori). La rivista rappresenta dunque una finestra sul mondo7 ed è rinomata anche per la qualità della lingua in cui vengono scritti gli articoli. La seconda, Leggere (Dushu), è un mensile di critica letteraria, recensioni e dibattiti. In occasione del ventennale della rivista è stato anche pubblicato un interessante archivio informatico della raccolta completa della rivista in CD-rom8.
Molto nota tra gli stranieri è anche la "Libreria di lingue straniere" (Waiwen chubanshe), specializzata nel materiale in lingue straniere pubblicato in Cina. Qui si trovano testi per lo studio delle lingue (compresi manuali per stranieri), narrativa, saggi, programmi di computer utili per la video-scrittura in caratteri cinesi e dizionari (ne vendono persino uno inglese-italiano). La libreria si disloca su diversi piani e merita una visita attenta. Purtroppo non è dotata di alcun sistema informatico per la ricerca del materiale, limite aggravato dalla scarsa disponibilità e attenzione da parte dei commessi, i quali tra l'altro non parlano altro che cinese, particolare curioso considerando il tipo di libreria.
Sempre sulla via di Wangfujin, si trova la "Commercial Press" (Shangwu yinshuguan), ma la libreria annessa è chiusa per lavori. Tuttavia è possibile trovare un'ampia scelta di pubblicazioni della casa editrice nel Shangwu yinshuguan shudian di Liulichang.
Intorno al parco di Beihai si concentrano altre quattro librerie. La più grande è la "Libreria degli affari militari cinesi" (Zhongguo junshi shudian) che offre un'ampia scelta di opere dedicate alla storia militare cinese, alla strategia, alla politica interna e alle relazioni internazionali. Specializzata in argomenti analoghi, ma maggiormente orientata su testi politici è la "Libreria dei documenti del Comitato Centrale" (Beijing zhongyang wenxian shudian) dove in uno spazio esiguo sono stipati manuali per l'ammissione al PCC, documenti che illustrano le principali linee politiche adottate dal partito negli ultimi anni e numerose monografie sui personaggi di spicco della storia del PCC. Ancora più piccola è la "Libreria della biblioteca nazionale" (Guojia tushuguan wenjin shudian) che, tra l'altro, mette a disposizione dei filologi e degli storici una collezione di riproduzioni di antichi documenti conservati nella Biblioteca nazionale. Di pari interesse è la libreria legata alla "Casa editrice degli archivi" (Zhongguo dang'an chubanshe), che vende soprattutto guide per orientarsi all'interno degli archivi cinesi.
Situata su una delle grandi arterie del centro, invece, la "Libreria dell'Accademia delle scienze sociali" (Zhongguo shehui kexue wenxian chubanshe) documenta adeguatamente la varietà delle ricerche sviluppate all'interno dell'istituto e propone contemporaneamente una selezione di interessanti novità nel campo delle scienze sociali, pubblicate da altri editori.
Analogamente all'Accademia delle scienze sociali, altri istituti di ricerca e università della capitale hanno la propria casa editrice. Di conseguenza all'interno dei confini di ogni campus universitario esiste una libreria (legata alla casa editrice di quella istituzione) caratterizzata spesso da uno stile spartano e dalla carenza di servizi sofisticati, spiegabili con il fatto che il bacino d'utenza rappresentato da studenti e docenti garantisce comunque una clientela abbondante e fedele.
Nella stessa zona a nord ovest di Pechino dove si concentrano le università sono nate realtà molto stimolanti, come "Città dei libri " (Haidian tushu cheng): un intero palazzo suddiviso in piccoli spazi, affittati per la maggior parte a librerie oppure a negozi di musica e software. Questo edificio un po' caotico si presenta come un vero e proprio "puzzle" e rappresenta un tentativo di razionalizzare il sistema delle piccole librerie private (che si trovano tuttora disseminate nei posti più improbabili della città), preservando tuttavia le specifiche caratteristiche di ciascuna di esse. Uno dei negozi è occupato dalla libreria della "Casa editrice giuridica cinese" (Zhongguo falü tushu gongsi) che copre un'ampia gamma di argomenti giuridici dall'entrata della Cina nel WTO alla procedura penale e vende anche dizionari giuridici.

3. Le librerie private

Nonostante la "Libreria dei tre sapori" (Sanwei shudian)9, una delle prime librerie private - nata nel 1988 - si trovi in centro, la maggiore agglomerazione di librerie private create negli anni novanta si riscontra nel distretto delle università. Tra queste si può citare la libreria "Il vento del bosco nazionale" (Guolinfeng), situata nel seminterrato della Città dei libri e molto animata dove capita spesso che, per raggiungere uno scaffale, si debba scavalcare qualcuno che sta seduto in terra a leggere. Fatta eccezione per l'ampio reparto informatico, questa libreria si caratterizza soprattutto per la quantità di saggi di politica e sociologia, come anche per l'ampiezza della scelta di romanzi contemporanei cinesi. Nell'area dedicata ai nuovi arrivi di maggio, ho inoltre notato molte opere di filosofi stranieri tradotte in cinese. L'ammirevole abilità dei commessi nella consultazione della banca dati costituisce un esempio della politica commerciale della libreria che organizza anche presentazioni di libri e discussioni con l'intento di contribuire alla creazione di una comunità di lettori.
La libreria "Il vento soffia attraverso i pini" (Fengrusong) occupa un'ampia stanza nel seminterrato di un edificio antistante le mura sud dell'Università di Pechino. La prima impressione è che tutta la superficie disponibile sia occupata da scaffali o pile di libri, e che sia quindi difficile muoversi al suo interno. Ma a differenza di quanto si potrebbe pensare questo non influenza negativamente la ricerca dei libri. Innanzi tutto perché nella libreria regna l'ordine, grazie all'opera del personale che vigila sulla disposizione dei libri e risponde con precisione a qualsiasi domanda. Forse anche perché il fondatore e proprietario Wang Wei della libreria è professore di filosofia all'Università di Pechino, le sezioni meglio fornite sembrano essere quelle della filosofia, del cinese antico e della psicologia. Si ha l'impressione di una particolare attenzione nei confronti dell'insegnamento come testimoniano, per esempio gli scaffali che riguardano l'inglese, che invece di contenere soltanto ricette più o meno veloci per l'apprendimento della lingua, espongono numerosi titoli di teoria linguistica10. La libreria deve poi la sua buona reputazione, che richiama una vivace comunità intellettuale, ad una qualificata raccolta di opere pubblicate da editori minori e alla sua capacità di recuperare libri apparentemente irreperibili.
Una terza libreria del distretto di Haidian, la "Tutti i saggi" (Wansheng), ubicata in un edificio antistante le mura sud dell'Università di Qinghua, merita particolare attenzione perché caratterizzata da un ambiente molto curato nei particolari e da servizi di ottima qualità. L'ambiente si articola in vani, ciascuno dei quali contiene le pubblicazioni relative a uno specifico argomento, disposti a stella intorno a un gruppo di tavoli e sedie accostati alla vetrina e destinati ai lettori che desiderano consultare dei libri. Entrando ci si trova dunque immediatamente di fronte a un gruppo di lettori confortevolmente seduti e si ha l'impressione di essere in una biblioteca. Contribuiscono inoltre a creare una piacevole atmosfera la musica di sottofondo e il profumo di caffè che si sprigiona da un bar sullo stesso piano. Degna di nota, inoltre, è la ricchezza del catalogo, che comprende anche libri pubblicati prima del 1995. Gli argomenti che si trovano segnalati sugli scaffali sono molto simili a quelli delle due librerie appena citate, eccezion fatta per un buon assortimento di spartiti musicali in vendita.
Un intero edificio vicino all'Università Normale della capitale è la sede della nuova "Libreria internazionale" (Guoji shudian). Specializzata in libri d'arte cinesi e stranieri, essa offre anche una buona collezione di romanzi contemporanei in inglese e comprende un grande reparto dedicato alla vendita di materiale per lo studio delle lingue straniere. Al piano terreno, dove si trova il pannello che registra i dieci titoli più venduti nel mese precedente, ci sono anche libri di storia, politica, amministrazione aziendale e psicologia. Infine, ciò che rende questa libreria eccezionale è la vivacità del personale, affabile e scherzoso oltre che efficiente e ben informato. Tanto che, se si deve cercare un libro, conviene affidarsi ai commessi con i quali si può nel frattempo conversare, piuttosto che limitarsi a fare una ricerca solitaria via computer.
Per concludere la "Libreria dei collezionisti" (Huiyuan shudian) è una libreria utilissima per chiunque studi o insegni la lingua cinese, perché vende tutti i manuali, i dizionari e le cassette audio con il venti per cento di sconto.

4. Le librerie online

Per concludere questa breve rassegna, è importante accennare alle librerie online, frequentate soprattutto dai giovani studenti in cerca di libri a prezzi scontati11. Benché soltanto alcune delle librerie descritte sopra abbiano aperto un sito web12 (talvolta anche le case editrici ne hanno uno, ma serve solo per consultare il catalogo), Internet offre ai lettori cinesi molte occasioni per l'acquisto di libri, in due formati distinti. Da una parte libri pubblicati su carta dalle case editrici nazionali, dall'altra gli e-book13, pubblicazioni in formato elettronico. Negozi virtuali come dangdang.com, jojo.com e sina.com14 nonostante la scarsa chiarezza con cui vengono date le informazioni, offrono una soluzione per chiunque desideri acquistare libri cinesi senza recarsi in Cina. Il catalogo dei libri a disposizione del pubblico è suddiviso per generi (e non per argomenti), ma è anche possibile fare una ricerca mirata. In queste librerie virtuali il procedimento per usufruire dei servizi è simile a quello di analoghi siti occidentali: è necessario iscriversi e ottenere un codice personale per poi scegliere i prodotti che si desiderano e contrassegnarli per l'acquisto. Gli indirizzi che ho visitato prevedono l'invio della merce acquistata sia su territorio nazionale sia all'estero e il pagamento può avvenire alla consegna, per posta, con trasferimento bancario o via carta di credito.

Indirizzi e numeri di telefono (tra parentesi gli orari di apertura)

  • Beijing tushu dasha, tel. 6607 8477 (8.30-21), Xi Chang'an jie n.17, CAP100031

  • Wangfujing shudian, tel. 6525 5883 (9-21), Wanfujing dajie n.218, CAP 100006 

  • Guji shudian, tel. 6303 2104 (9-18.30), Liulichang xijie n.34, CAP100052

  • Lai xun ge shudian, tel. 6301 7678 (9-18.30), Liulichang xijie n.18, CAP100052

  • Sui ya zhai, tel.6315 4575 (9-18.30), Liulichang dongjie n.115, CAP100052

  • Renmin dongfang chubanshe tel. 6525 0042 (8.30-18), Renmin wenxue chubanshe tel. 6523 3595 (8.30-17.30), Chaoyangmen nei dajie n.166, CAP100706 

  • Sanlian shudian, tel. 6400 1122 (9-21), Meishuguan dong jie n.22, CAP100010

  • Waiwen, tel. 6512 6903 (9-20.30), Wanfujing dajie n.235, CAP100006 

  • Shangwu yinshuguan shudian, tel. 6304 4891 (9-17), Liulichang xijie n.51, CAP100052

  • Zhongguo junshi shudian, tel. 6616 8015 (9-18), Ping'anli dajie n.3, CAP100035

  • Beijing zhongyang wenxian shudian, tel. 6617 6994 (9-18), Qianmao jiawan hutong n.1, CAP100017

  • Guojia tushuguan wenjin shudian, tel. 6612 6178 (9-17), Wenjin jie n.7, CAP100034 

  • Zhongguo dang'an chubanshe, tel. 6618 5618 (8.30-17.30), Xisi bei ba tiao n.63, CAP100034

  • Beijing sheke shudian, tel. 6513 7744-5957 (8.30-20.30), Jianguomen nei dajie n.5, CAP100732

  • Sanwei shudian, tel. 6601 3204 (9.30-22.30), Fuxingmen nei dajie n.60, CAP100031

  • Haidian tushu cheng: Zhongguo falu tushu gongsi, tel. 6253 4456 (9-19), Guolinfeng, tel. 6253 4375 (9-21), Haidian xi dajie n.36, CAP100080

  • Fengrusong, tel. 6262 5939 (9-21), Haidian lu n.46, CAP100080

  • Wansheng, tel. 6276 8748 (9-21), Chengfu lu - Qinghua jiaoshi wu hao lou, CAP100084 

  • Guoji shudian, tel.6843 3203 (9-20.30), Xi sanhuan bei lu n.35, CAP100044

  • Huiyuan shudian, tel. 6232 9778 (9-18.30), Qinghua dong lu jia n.1, CAP100084 

Note

1 La frase "Hen duo shihou, women shi kao shuji lai diyu feng yu de" si legge sul volantino di presentazione di una delle librerie che ho visitato. 
2 Dopo la nascita della Repubblica popolare la distribuzione dei libri in Cina era diventata monopolio della catena statale di Librerie "Nuova Cina", le cui sedi erano distribuite in tutto il paese. Ogni casa editrice doveva affidarsi a questo organo nazionale, e le librerie erano organizzate secondo la logica della pianificazione dall'alto: anche la distribuzione era decisa a livello nazionale e la sopravvivenza delle librerie non dipendeva dal volume delle vendite, ma da sovvenzioni statali. Questa situazione ha subìto una riforma in tre tempi (cfr. l'articolo "China: the Fate of Online Bookstores" del prof. Liu Xiaohong dell'Accademia delle Scienze sociali di Pechino, 29.12.1999 su http://www.honco.net/100day/01/1999-1229-liu.html). Dal 1982 le case editrici hanno potuto distribuire e vendere i propri prodotti anche autonomamente. Nel 1988 il sistema di gestione delle librerie Nuova Cina è stato emancipato dal controllo centrale per quanto riguarda le politiche di mercato per la diffusione dei libri. Ma il cambiamento più rilevante è avvenuto nel 1996, quando il mercato dei libri è stato completamente alla libera competizione. Da quel momento in Cina i libri, distribuiti da Nuova Cina o dalle varie case editrici esistenti, si possono comperare sia nelle librerie gestite direttamente dalla prima o dalle seconde, sia in librerie private o virtuali.
3 "Reading is on the Rise in China" del prof. Liu Zhiming dell'Università del popolo di Pechino tratta dell'aumento del numero dei lettori, 26.5.2000, su http://www.honco.net/100day/02/2000-0526-liu.html 
4 Liu Zhiming lamenta la difficoltà di reperire libri in Cina nel suo: "A Windfall for Readers" del 2.12.1999, su http://www.honco.net/100day/01/1999-1202-liu.html
5 Hao Zhiping, ricercatore alla Biblioteca degli archivi delle pubblicazioni cinesi, espone i successi e le difficoltà che incontrano nella creazione di un Catalogo nazionale in corso di pubblicazione dei libri stampati dopo il 1992: cfr. "The Commencement and Advancement of China's Cataloging in Publication" alla 62° Conferenza internazionale dell'IFLA, 25/31.8.1996, http://www.ifla.org/IV/ifla62/62-zhih.htm
6 Ecco un esempio delle indicazioni: letteratura, politica, filosofia, sociologia, informatica, economia, agronomia, legge, medicina (anche tradizionale), storia, lingue straniere, teoria dell'educazione...
7 Ad esempio i numeri usciti dopo l'undici di settembre 2001 hanno analizzato con attenzione i tragici avvenimenti e l'impatto del terrorismo sullo scacchiere mondiale. Il settimanale si legge in rete: http://www.lifeweek.com/
8 La raccolta in CD-rom è stata recensita Federico Greselin su Mondo Cinese n.104 (mag/ago 2000). La storia di Dushu è raccontata brevemente nell'intervista al suo direttore Wang Hui pubblicata dalla New Leftist Review n.6 (nov-dic 2000); poi tradotta su La rivista del Manifesto n.15 (marzo 2001) 
http://www.larivistadelmanifesto.it/archivio/15/15A20010314.html
9 La libreria è piuttosto piccola e spoglia, ma ospita al piano superiore una sala da tè molto gradevole dove ogni sabato sera si può ascoltare concerti di musica classica cinese.
10 È interessante al riguardo una collana che raccoglie saggi linguistici (al momento solo anglosassoni) pubblicata anche questa in inglese dalla casa editrice Waiyu jiaoxue yanjiu chubanshe. Interessante anche una te collana di opere letterarie moderne e contemporanee cinesi in inglese con il testo a fronte.
11 Liu Zhiming (2000) scrive che nel solo 1995 i prezzi dei libri sono aumentati del 30%, cfr. nota 3.
12 http://www.bookbuilding.com.cn, syz@public.bta.net.cn, http://www.forestsong.com.cn, http://www.cibtc.com.cn, http://www.allsagesbooks.com/.
13 Gli indirizzi sono http://www.eshunet.com e http://www.bakoo.com (quest'ultimo è americano). Il formato e-book è uno dei capitoli delle accese discussioni a livello internazionale sulla questione del diritto di proprietà intellettuale in Cina.
14 Gli indirizzi sono : http://www.dangdang.com, http://www.joyo.com, http://www.sina.com.

 

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