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INDICE>MONDO CINESE>LA "QUARTA GENERAZIONE" AL POTERE - I LAVORI DELLA 1° SESSIONE DELLA X ASSEMBLEA
                                          NAZIONALE DEL POPOLO

POLITICA INTERNA

La “quarta generazione” al potere –
I lavori della 1° sessione della X Assemblea nazionale del popolo

di Marina Miranda

1. I membri del nuovo governo

La consueta riunione dell’Assemblea nazionale del popolo1 , svoltasi dal 5 al 18 marzo, ha inaugurato quest’anno una nuova legislatura, la decima, che sancisce la nomina ai vertici dello stato dei leader della cosiddetta “quarta generazione". La loro elezione alle più alte cariche istituzionali conferma pienamente le scelte programmatiche in merito all’avvicendamento ai vertici del partito, già delineate nel corso del XVI Congresso, nel novembre 2002. Come già preannunciato, il neo-segretario generale del partito, Hu Jintao, è stato eletto presidente della Repubblica, perpetuando così la prassi istituzionale secondo cui i due apparati, quello dello stato e quello del partito, tendono a sovrapporsi, a partire dai livelli più alti.

La fine della IX legislatura ha segnato anche la conclusione del mandato di Zhu Rongji come primo ministro e la preannunciata elezione di Wen Jiabao. Quest’ultimo è uno dei nove membri del Comitato permanente dell’Ufficio politico nominati nel corso del XVI Congresso, che nel 1989 era stato a capo dell’ufficio segreteria) di Zhao Ziyang2 .

Nel tentare una pur sommaria valutazione dell’operato di Rongji quale primo ministro (a partire dal ‘98) e, precedentemente, in qualità di vice-primo ministro (a partire dal ‘92), non si può non formulare un giudizio prevalentemente positivo: le difficoltà incontrate nella riforma del settore finanziario e in quella delle imprese statali sono state ampiamente bilanciate dai notevoli successi conseguiti, soprattutto con l’ingresso nel WTO e con il forte impulso alla crescita economica. Zhu Rongji è stato un convinto assertore della necessità di seguire fino in fondo la strada delle riforme, rendendo così irreversibile il processo di trasformazione economica: in una recente biografia3 , la sua figura è stata così paragonata a quella di Zhou Enlai, fautore di una linea politica che riuscisse a privilegiare lo sviluppo economico negli anni caotici dell’utopia maoista.

Non altrettanto rimpianto quanto Zhu Rongii, Li Peng ha lasciato la presidenza dell’Assemblea nazionale del popolo, come preannunciato, a Wu Bangguo, uno dei quattro vice-primi ministri del passato governo. Nell’attuale legislatura, invece, a ricoprire il ruolo di vice-premier sono stati designati: Huang Ju, membro del Comitato permanente dell’Ufficio politico ed ex segretario del partito a Shanghai; Zeng Peiyan, presidente uscente della Commissione statale per lo sviluppo e la pianificazione; Hui Liangyu, ex segretario del partito nell’Anhui e nel Jiangsu; e una donna, Wu Yi, già in precedenza consigliere del Consiglio degli affari di stato.

Nel nuovo governo è stato nominato ministro della Difesa Cao Gangchuan, vice-presidente della Commissione militare centrale; il nuovo ministro delle Finanze è Jin Renqing, già Direttore generale dell’Amministrazione centrale delle imposte, mentre ministro degli Interni è Zhou Yongkang, membro dell’Ufficio politico del Partito. II dicastero degli esteri è stato assegnato infine a Li Zhaoxing, ambasciatore negli Stati Uniti fino al 2001, il quale succede a Tang Jiaxuan, nominato invece consigliere del Consiglio degli affari di stato.

2. Il "modello Deng Xiaoping"

Nell’ambito dei lavori dell’Assemblea, l’evento che merita maggior attenzione è la riconferma di Jiang Zemin a capo della Commissione militare statale, l’organo al vertice delle forze armate, direttamente sottoposto all’Assemblea nazionale del popolo. Molte delle cariche di tale organismo militare tendono, nella prassi istituzionale, a corrispondere e sovrapporsi a quelle della Commissione militare centrale, direttamente sottoposta invece al Comitato centrale del Partito: infatti le cariche di eguale livello in entrambe le commissioni sono di regola occupate dalle stesse personalità. A conferma di ciò, proprio Jiang Zemin è stato nominato presidente della Commissione militare centrale, nel corso del XVI Congresso, a novembre 2002. In tale importante occasione ci si aspettava, come più volte annunciato, che Jiang uscisse completamente dalla scena politica, nonostante avesse la possibilità di rimanere in carica fino al XVII Congresso, previsto per il 2007. Ritirandosi invece ufficialmente da tutte le cariche dello stato e dei partito, ad eccezione di quella di presidente della Commissione militare centrale, Jiang in realtà ha adottato il cosiddetto “modello Deng Xiaoping", quello di governare non più in maniera diretta, ma, per così dire, dietro le quinte4 .

Sebbene, come abbiamo detto, la Commissione militare centrale sia direttamente sottoposta al Comitato centrale del Partito, in realtà la sua carica più alta gode di un ampio raggio di autonomia al di là della supervisione da parte dei vertici del partito. Secondo una tradizione inaugurata da Mao Zedong e continuata da Deng Xiaoping, la presidenza della Commissione militare centrale consente a chi la ricopre, sebbene non più ufficialmente alla guida del partito e dello stato, di detenere ancora un enorme potere e di intervenire nei principali affari di governo. Infatti Deng aveva a suo tempo ottenuto di essere consultato su tutte le questioni politiche importanti. Si era trattato di una prerogativa da lui esercitata fino al ‘96, dopo essersi ritirato nel ‘89 dal Comitato permanente dell’Ufficio politico, (ritiro motivato dalla necessità di non superare il limite dei due mandati, cioè dieci anni).

A capo del partito formalmente dal ‘89, ma realmente solo dal ‘96, anno in cui si verificò il vero ritiro di Deng Xiaoping, nei corso di questi ultimi anni Jiang Zemin aveva favorito una sorta di formalizzazione istituzionale nell’avvicendamento della leadership ai vertici dei partito e dello stato. Ciò era avvenuto mediante sia mutamenti costituzionali - come il limite di due mandati per la carica di primo ministro e per quella di presidente della Repubblica - sia consuetudinari, come la regola non scritta secondo cui i membri del Comitato permanente dell’Ufficio politico, ad eccezione del segretario generale del partito, si ritirino a 70 anni5 . II mutamento fondamentale è consistito principalmente nel fare in modo che le decisioni importanti fossero prese da organismi ufficiali del partito, del governo e dell’esercito e non da riunioni informali di funzionari a riposo, come era avvenuto, ad esempio, nel 1989 6 .


Alla luce di quanto si è verificato nel corso del XVI Congresso, si potrebbe ipotizzare che questo processo di istituzionalizzazione sia da considerarsi, con ogni probabilità, ancora reversibile. Infatti in qualità di presidente della Commissione militare statale, Jiang ha immediatamente ricevuto a Zhongnanhai, il 19 marzo scorso, un ospite straniero, il Presidente del Tajikistan, Emomali Rakhmonov7 : questo è un chiaro segno del fatto che Jiang vorrà probabilmente continuare ad occuparsi in prima persona degli affari esteri.
Bisogna però esaminare un elemento importante: il fatto che nell’ambito dei lavori dell’Assemblea nazionale del popolo la riconferma di Jiang Zemin a capo della Commissione militare statale sia avvenuta con l’astensione del 7,5% dei delegati presenti (220 su 2946)8 . La percentuale piuttosto alta di quest’astensione potrebbe essere interpretata come un significativo segno di dissenso.

A rafforzare invece l’appena abbozzato processo di istituzionalizzazione è stata la definitiva uscita dalla scena politica degli altri due membri che insieme a Jiang hanno retto il cosiddetto triumvirato durante la passata legislatura: Li Peng e Zhu Rongji. L’importanza dell’effettivo ritiro di quest’ultimo al termine del proprio mandato, come aveva in precedenza dichiarato, può essere ravvisata anche dal risalto che la stampa9 , in particolare la rivista Xinwen zhoubao, ha dato alla sua figura, con un ampio reportage a firma, tra gli altri, dell’economista Hu Angang10 . Ma il numero in questione di Xinwen zhoubao è stato improvvisamente ritirato dalle edicole nella città di Pechino, forse proprio a causa della valutazione troppo positiva dell’operato di Zhu. Quello della rivista, infatti, era un apprezzamento forse ritenuto eccessivo, tale da poter mettere in ombra in qualche modo Jiang Zemin.

Dal momento che quest’ultimo non è realmente uscito dalla scena politica, il passaggio del potere ai leader della cosiddetta "quarta generazione" non può considerarsi realmente effettivo. Tutto ciò potrebbe condizionare negativamente il processo di riforma sia in campo economico che politico, con notevoli rallentamenti rispetto alle grandi sfide che pone l’ingresso nel WTO.

3. Crescita economica e problemi sociali

Tra i documenti presentati all’Assemblea nazionale del popolo, merita la consueta attenzione il bilancio preventivo per il 2003, presentato dal Ministro delle finanze della legislatura appena trascorsa, Xiang Huaicheng11 . Esso prevede un deficit di bilancio che tocca la cifra record di 319,8 miliardi di yuan, al fine sia di assicurare una crescita economica del 7% sia di stimolare i consumi e la spesa pubblica, attraverso la realizzazione di vaste opere di infrastruttura nelle province interne. Alla difesa nazionale sono invece devoluti circa 185,3 miliardi di yuan, con un incremento di appena il 9,6%, il più basso negli ultimi 13 anni.

Per quanto riguarda il rapporto sull’attività di governo presentato da Zhu Rongji12 , nel complesso esso deve essere valutato alla luce della impellente necessità di coniugare interventi economici che assicurino una crescita economica costante a misure politiche che affrontino i problemi sociali causati proprio da tale sviluppo. La prima parte di questo documento riesamina l’operato dei governo nei cinque anni appena trascorsi, riferendosi esplicitamente alle difficoltà incontrate per una molteplicità di cause: la crisi finanziaria del ‘97, il rallentamento della crescita economica globale, i licenziamenti massicci provocati dalla riforma delle imprese statali e dalle disastrose alluvioni del ‘98 e del ‘99.
Una parte considerevole del rapporto è poi dedicata all’esame delle difficoltà economiche e sociali esistenti, tra le quali vengono sottolineate soprattutto lo scarso aumento dei redditi sia degli addetti all’agricoltura sia di alcune fasce urbane, il dilagare della disoccupazione, la riduzione del tenore di vita della popolazione, gli squilibri nella distribuzione del reddito, il degrado dell’ambiente, la frattura fra cittadini e apparato burocratico, la piaga della corruzione. Alcuni di questi problemi, si sostiene, deriverebbero dalle condizioni economiche esistenti in passato, altri invece sarebbero una conseguenza diretta ma inevitabile del processo di trasformazione dell’economia.

Da più parti accusato di aver fatto aumentare il divario tra ricchi e poveri, Zhu si difende sostenendo di averne ravvisato il pericolo, con l’adozione di misure che aiutino soprattutto i contadini. Viene così sottolineata l’importanza delle priorità da raggiungere nel recupero dell’agricoltura e dell’economia rurale, nella lotta alla disoccupazione, nella creazione di nuova occupazione e nell’istituzione di un sistema di garanzie sociali. Ma a tal proposito le prospettive future e gli obiettivi ancora da raggiungere sono tratteggiati a grandi linee, senza indicare concretamente le misure specifiche necessarie.

AI contrario, ai problemi del settore agricolo e in particolare alla stagnazione dei redditi dei contadini, uno dei maggiori fattori di instabilità sociale, ha dedicato maggior attenzione la conferenza stampa del neo-eletto premier Wen Jiabao13 : la riforma delle imposte agricole è un compito enorme da realizzarsi nel lungo periodo, affinché i contadini non subiscano più vessazioni da parte dei quadri locali. In base a un esperimento pilota già effettuato nell'Anhui e da estendere a più province, il carico fiscale potrebbe essere alleggerito del 30%14 . È evidente come, nel suo primo contatto con i media, Wen si sia presentato in una maniera diversa da Zhu, dedicando maggiore attenzione agli scottanti problemi sociali che affliggono la popolazione; è con essa che il nuovo leader tende a sottolineare una maggiore vicinanza. È stata così mostrata una maggiore sensibilità ai problemi della stabilità sociale e della sicurezza nazionale, mentre minore enfasi è stata posta sulla realizzazione degli aspetti strutturali del processo di riforma in quanto tale.

Relativamente ai settori in cui intervenire, Wen ha ereditato la difficile riforma del sistema finanziario e la ristrutturazione di molte istituzioni economiche, soprattutto a livello ministeriale, in base ai criteri fissati dall'ingresso nel WTO. Relativamente alla creazione di organismi indipendenti sul modello occidentale che supervisionino il settore finanziario, bancario e quello delle proprietà statali, sarebbe stato presentato un progetto per l'abolizione sia della Commissione statale per l'economia e commercio, sia del Ministero del Commercio estero e della Cooperazione economica, al fine di istituire un nuovo Ministero del Commercio che operi secondo gli standard internazionali15 .

Nel suo rapporto in qualità di presidente uscente della Commissione statale per lo sviluppo e la pianificazione16 nella precedente legislatura, Zeng Peiyan ha dichiarato che gli sforzi del governo devono essere concentrati sullo sviluppo dell'economia privata, soprattutto al fine di creare nuovi posti di lavoro per combattere la disoccupazione17 . Va quindi sottolineata l'importanza che assume in un documento ufficiale il problema dello sviluppo dell'economia privata: la trattazione di questa tematica starebbe a significare una piena e diretta assunzione di responsabilità da parte del governo. Alla proprietà privata dovrebbe essere riconosciuto lo stesso status di quella pubblica, considerata sacrosanta e inviolabile. Le enormi difficoltà nella reale tutela della proprietà privata sono legate a problemi di varia natura, tra cui i vincoli dettati dal permesso di residenza: ad esempio, se un imprenditore acquista proprietà immobiliari in una provincia diversa da quella in cui ha il permesso di risiedere, la sua capacità di acquisto è limitata quantitativamente, come pure il diritto di successione per i suoi eredi18 .

Emendamenti costituzionali, unitamente a provvedimenti legislativi che incoraggino realmente lo sviluppo della proprietà privata, sono stati proposti da un gruppo di delegati provenienti dal Guangdong19 .
A tal proposito, il neo eletto presidente dell'Assemblea Nazionale, Wu Bangguo, ha dichiarato che è necessario emendare la costituzione alla luce della linea politica formulata nel corso del XVI Congresso del partito20 , che ha valorizzato il ruolo degli imprenditori privati. Relativamente all'auspicata crescita del loro ruolo politico, bisogna ricordare che gli imprenditori privati attualmente raggiungono il numero di 55 unità su di un totale di 2985 delegati all'Assemblea nazionale21 .

MONDO CINESE N. 114, GENNAIO-MARZO 2003


Note

1 ) Per il ruolo di quest'organismo si veda, Alessandra Lavagnino, "Le istituzioni parlamentari della Repubblica Popolare Cinese", Mondo Cinese, n.106, Gennaio-Marzo 2001, pp.13-16.   
2  Federico Masini, "Cina per azioni", Avvenimenti, vol. XVI, n. 12, 28.3-3.4.2003, p.26; Willy Wo-Lap Lam, "China's top nine leaders", Asianow-CNN Asianews, internet ed. (CNN), 15.11.2002.
3  Laurence J. Brahm, Zhu Rongii and the Transformation of Modern China, John Wiley & Sons, Singapore, 2002.
4  Yong Bing, 'Jiang xu ren jun Wei zhuxi neimu" (Jiang continua dietro le quinte a presiedere la Commissione militare centrale), Zheng Ming, n.12 (302), dic. 2002, p. 9; Id., "Jiang Zemin si zhua jun quan bu fang" (Jiang Zemin terrà saldamente in pugno fino alla fine il potere militare), ibid., n. 3 (305), mar. 2003, pp. 6-7.
5  Jeremy Paltiel, "Jiang talks politics. Institutionalization and its limits in market Leninism", The China Journal, n. 45, gen. 2001, pp. 113-22.
6 Durante la crisi del maggio 1989, tre membri del Comitato permanente del Comitato centrale, Zhao Ziyang, Qiao Shi e Hu Qili, si pronunciarono a favore di una continuazione del dialogo con gli studenti, provocando così una spaccatura all'interno di tale organismo. A causa di ciò, su quattro importanti decisioni, quali l'imposizione della legge marziale, l'allontanamento di Zhao Ziyang, la nomina di Jiang Zemin e l'impiego dell'esercito, intervenne il cosiddetto comitato degli "Otto Anziani", composto da Deng Xiaoping, Chen Yun, Li Xiannian, Yang Shangkun, Bo Yibo, Wang Zhen, Peng Zhen e Deng Yingchao. Essi, anche se formalmente non più membri del Comitato permanente, avevano però il potere di approvare o respingere le decisioni di tale organismo. 
7 Josephine Ma, "Jiang retains foreign policy clout through sole state post", South China Morning Post, internet ed. (SCMP), 20.3.2003.
8 Willy Wo-Lap Lam, "Opposition to China changes", An-CNN, 17.3.2003. 
9 Yong Bing, "Zhu Rongii wu da yihan gaobie zheng tan" (Piattaforma politica sui cinque punti di rammarico per l'addio di Zhu Rongji), ZM, n. 2 (304), feb. 2003, pp. 13-14.
10 "Magazine censored for heaping praise on Zhu", SCMP, 8.3.2003.
11 "Shijie quanguo Ren Da yici huiyi zai jing kaimu" (Si inaugura nella capitale la 1° Sessione della X dell'Assemblea nazionale del popolo), Renmin ribao-haiwai ban, (Rmrb-hb), 6.3.2002, p. 1.
12 "Zhu Rongii daibiao Guowuyuan zuo zhengfu gongzuo baogao" (Rapporto di Zhu Rongj sul lavoro dell'attività di governo a nome del Consiglio degli affari di stato), ivi, pp. 1-2.
13 "Wen Jiabao zongli da Zhong wai jizhe wen" (II primo ministro Wen Jiabao risponde alle domande di giornalisti cinesi e stranieri), ibid., 19.3.2003, pp.1 e 5. 
14  Gary Cheung, "Reforming rural taxation will take a decade, says Wen ", SCMP, 17.3.2003.
15  "China approves sweeping change", An-CNN, 10.3.2003.
16  "NPC & CPPCC Sessions 2003 - Special Reports", People’s Daily on fine, internet ed., marzo 2003.
17  Allen T. Cheng, "China unveils a budget to boost growth", SCMP, 6.3.2003; Id., "Budget focuses on poor, jobless", ibid., 7.3.2003
18  "Time of prosperity for young entrepreneur?", ibid., 3.3.2003
19  Christopher Buckley, "Capitalists in Chinese Legislature Speak Out for Property Rights", Washington Post, internet ed., 11.3.2003.
20  "NPC chief sets sights on charter changes", SCMP, 20.3.2003.
21  Susan V. Lawrence, "A Tightrope to Test The New Team", Far Eastern Economic Review, internet ed., 13.3.2003. 

 

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