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Spigolature da Pechino

di Mauro Marescialli

Storie di plastica

L'ascensore del mio condominio, oltre all'annoiata inserviente che preme i pulsanti per conto dei passeggeri, è dotato di ben tre spazi pubblicitari incastonati in altrettante cornici appese alle pareti metalliche. I poster reclamizzano di tutto: studi di estetisti, gadget elettronici, abbigliamento, servizi d'installazione di linee ADSL e via discorrendo. Pochi giorni fa, la mia attenzione è stata però catturata da una pubblicità un poco inusuale, non tanto per il contenuto, quanto per la scelta di piazzarla in un ascensore. La reclame pubblicizzava un centro di chirurgia plastica diretto da un, a dire del testo, famoso chirurgo coreano. 'Vuoi diventare più bella?' era lo slogan che campeggiava a grandi caratteri nel bel mezzo del poster, con sullo sfondo una grande farfalla multicolore ad ali spiegate.
In un primo momento, ho ritenuto quel poster quasi offensivo. Ho immaginato che, forse, il chirurgo coreano avesse basato la scelta di apporre il proprio poster in quel preciso ascensore perché una qualche analisi di mercato gli aveva indicato che nel mio condominio risiedeva un'alta concentrazione d'individui con ovvie necessità di ritocchi estetici. Dopo aver ragionato per un attimo sui meccanismi di promozione random applicati dai maghi del marketing locale a prodotti di varia natura, mi sono convinto che l'aspetto esteriore degli abitanti del mio condominio aveva ben poco a che vedere con la bizzarra scelta di apporre un poster simile nell'ascensore del palazzo.
Infatti, in Cina la chirurgia plastica sta conoscendo un boom di dimensioni assolutamente stratosferiche. I prezzi non del tutto proibitivi e l'aumentato potere d'acquisto della borghesia urbana rendono la chirurgia plastica alla portata di numerosi portafogli. Remoti sono ormai i tempi in cui al massimo ci si poteva permettere solo un lavoretto di shuangyanpi1 . AI giorno d'oggi, la gamma di servizi estetici a disposizione del pubblico è sconfinata, al pari degli ormai innumerevoli ospedali, cliniche e studi privati in grado di fornirli.
Nel 2003, le cronache nazionali di TV, giornali e riviste hanno riportato il caso clamoroso della signorina Hao Lulu, un'aspirante attrice pechinese di 24 anni assoldata dalla clinica di chirurgia estetica locale Evercare per ricevere del tutto gratuitamente una serie completa di operazioni per ritoccarle viso, seno, fianchi, gambe e sedere. La mossa promozionale da parte dell'Evercare, ovviamente seguita da un battage mediatico di sontuose proporzioni, ha provocato scalpore per l'audacia della proposta e per il fatto che una signorina come Hao Lulu, dall'aspetto tutt'altro che nankan (brutto), l'abbia accettata. La signorina Hao è stata persuasa della giustezza della sua scelta soprattutto dal fatto che, in chiave futura, un aspetto più formoso e attraente possa offrirle migliori opportunità di carriera artistica.
Attualmente, Hao Lulu ha già completato la prima serie d'interventi al volto ed è infatti apparsa su una nuova pubblicità della Evercare che reclamizza gli stupefacenti progressi estetici ottenuti fin qui.
Come c'era da aspettarsi, l'esempio della signorina Hao ha istigato una serie d'imitatori o, per meglio dire, concorrenti della Evercare a cimentarsi sullo stesso terreno. Lo scorso Dicembre, il centro di plastica e chirurgia estetica Kinway di Shanghai ha lanciato sul mercato una testimonial dal nome Zhang Di, anch'essa felice di andare sotto i ferri per rincorrere il sogno di una bellezza venerea senza sborsare il becco di un quattrino. Ma la Kinway è andata oltre. Recentemente, la clinica ha infatti indetto un concorso pubblico tra uomini al fine di selezionare un vincitore che riceverà l'equivalente di 30 mila Euro in operazioni di chirurgia plastica.
Per partecipare al concorso i candidati dovevano essere alti più di 1 metro e 75, tra i 18 e i 25 anni e con un'educazione universitaria.
"Anche gli uomini hanno diritto a cercare la bellezza attraverso la chirurgia plastica - ha dichiarato alla stampa il Dottor Zhang Wei, direttore della Kinway - sia per avere più fiducia in sè stessi che per migliorare il proprio aspetto esteriore. Siccome è nelle nostre intenzioni creare un uomo modello, stiamo selezionando candidati con un naso schiacciato e occhi piccoli, ma senza evidenti difetti facciali".
Il 14 Marzo scorso la Kinway ha annunciato i tre finalisti della competizione. Liu Tao, 24 anni, uno fra i prescelti ha dichiarato: "Mi auguro che questa mossa rappresenti un'occasione per cambiare la mia vita e il mio futuro, in quanto ho sempre sognato di entrare nel mondo dello spettacolo. A parte il nuovo aspetto, anche la conseguente esposizione sui mass-media dovrebbe essermi d'aiuto".
In realtà, grazie a tutto ciò, l'aiuto più grande lo sta ricevendo il business della chirurgia estetica. Grazie alla pubblicità gratuita ottenuta sui media locali, la clinica Evercare ha prosperato al punto che presto aprirà filiali in altre città della Cina.
Non male per un'azienda lanciata nel Maggio dello scorso anno.
Approfittando dell'evidente richiesta del mercato e della risonanza offerta al fenomeno dai mass-media, un piccolo esercito di dottori-imprenditori si stanno affrettando a lanciare nuove cliniche e studi privati di chirurgia estetica; proprio come quello del chirurgo coreano pubblicizzato nel mio palazzo.
Tornando a casa qualche sera fa, ho indicato la sua pubblicità all'inserviente dell'ascensore. "Che ne pensi?" ho chiesto. "Fei hua! (stupidaggini)" è stata la risposta stizzita della donna, "ad averci i soldi mi cambierei la casa, non di certo il naso".

MONDO CINESE N. 118, GENNAIO-MARZO 2004


Note

1 Letteralmente 'doppia palpebra'. Nell'ideale estetico femminile cinese tale caratteristica rappresenta un requisito essenziale alla bellezza del volto di una donna. Apparentemente, sono in molte a considerare che la palpebra singola (assai comune nella conformazione dell'occhio orientale a differenza di quello occidentale) le faccia apparire 'assonnate'. La procedura chirurgica consiste in una piccola piega che viene aggiunta sulla palpebra superiore dell'occhio, creando appunto l'effetto della 'doppia palpebra'.

 

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