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INDICE>MONDO CINESE>SULLA VIA DI TIANJIN, MILLE ANNI DI RELAZIONI TRA ITALIA E CINA

DOCUMENTI

Sulla via di Tianjin, mille anni di relazioni tra Italia e Cina

di Filippo Salviati

Come ampiamente riportato dagli organi di stampa e dai servizi televisivi, la recente visita del Presidente Ciampi in Cina si è aperta con l’inaugurazione, da parte dello stesso Ciampi, della mostra “Sulla via di Tianjin: mille anni di relazioni tra Italia e Cina”, allestita presso l’Istituto Italiano di Cultura di Pechino ed articolata in due sezioni distinte e complementari. La prima, curata da Roberto Ciarla, archeologo e curatore del Museo Nazionale di Arte Orientale e da chi scrive, recava il sottotitolo “Italiani in Cina ambasciatori di amicizia e cultura”, esemplificativo del taglio dato all’esposizione, tesa appunto a documentare i millenari rapporti di interscambio culturale che l’Italia, unico paese al mondo, ha intrattenuto con la Cina sin dai tempi degli antichi romani.
Per illustrare tali rapporti ci si è sostanzialmente avvalsi di una serie di pannelli didattici, in cinese ed italiano, dedicati a quei personaggi chiave che hanno nel tempo contribuito a costruire e rafforzare il dialogo tra i due paesi. Tra questi Giovanni da Pian del Carpine, Marco Polo, Odorico da Pordenone, Matteo Ricci, Martino Martini, Matteo Ripa, Giuseppe Castiglione, fino ad arrivare al Novecento e a coloro che hanno gettato le basi per le moderne relazioni diplomatiche e culturali tra la Cina e l’Italia, Pietro Nenni e Piero Calamandrei. 

A corredo di questa prima sezione della mostra, accompagnata da una pubblicazione dell’IsIAO che ne riassume i contenuti essenziali, figuravano anche alcuni importanti documenti e manufatti, tra cui la Historia Mongolorum di Giovanni da Pian del Carpine, una carta della regione di Pechino di Michele Ruggeri, il Novus Atlas Sinensis di Martini e una serie di sei carte della Cina da lastre in rame di Matteo Ripa, oggetti prestati dall’Archivio di Stato, Biblioteca Nazionale Centrale, Società Geografica Italiana e Museo Nazionale di Arte Orientale. Pochi ma significativi oggetti provenienti da collezioni private completavano, arricchendola, questa prima parte dell’esposizione: al pannello dedicato a Giuseppe Castiglione, alias Lan Shining, si accompagnava un dipinto di scuola raffigurante due cani sulla riva di un lago, gentilmente concesso dall’Ambasciatore italiano in Corea, Francesco Rausi; mentre un oggetto in giada della fine del XVIII, inizi del XIX secolo intagliato nella forma di ‘pesche di lunga vita’, donato nel 1955 dal presidente Mao Zedong a Pietro Nenni in occasione della visita di questi in Cina, ricordava l’inizio delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, sancito il 6 novembre del 1970. Il prezioso manufatto è stato gentilmente concesso in prestito dalla signora Danielle Lantin, nipote di Pietro Nenni, mentre dall’Archivio Storico della FIAT di Torino sono giunte le fotografie illustranti il pannello dedicato al mitico raid automobilistico Pechino-Parigi, vinto dal principe Scipione Borghese e vividamente raccontato da Giovanni Barzini nel suo libro L’altra metà del mondo vista da un’automobile.

La seconda sezione della mostra, intitolata “Un quartiere italiano in Cina” era invece dedicata alla ex-concessione italiana di Tianjin, che si spera possa essere almeno in parte restaurata secondo un piano di recupero al quale stanno lavorando le autorità cinesi ed importanti studi di architettura italiani. Anche questa sezione della mostra, curata da Nicoletta Cardano e Pier Luigi Porzio, era costituita da pannelli didattici illustrati con fotografie d’epoca e documenti d’archivio e mirava “a documentare le vicende storico-costruttive dell’insediamento costruito a Tianjin dagli italiani a partire dal 1902", come si legge nella introduzione al catalogo pubblicato dall’editore Gangemi.
Nonostante la ristrettezza del tempo a disposizione, la mostra è stata comunque pensata, preparata ed allestita con successo grazie allo sforzo congiunto e coordinato dei curatori, del personale di tutte le istituzioni coinvolte, degli autori dei testi e dello staff di traduttori che ha reso accessibili in cinese i testi dei pannelli e dei due cataloghi. Anche se, come ha tenuto a precisare il  ostro Ambasciatore in Cina, Gabriele Melegatti, si trattava essenzialmente di una ‘mostra privata’, pensata cioè per accogliere il Presidente Ciampi in occasione della sua importante visita nel paese estremo-orientale, l’impegno, anche finanziario, profuso nella sua realizzazione e la natura squisitamente didattica dell’esposizione, fanno sperare che il materiale in essa confluito possa essere riutilizzato in futuro in altre occasioni, vuoi in Cina come in Italia. I pannelli, che verranno donati alla municipalità di Tianjin in attesa che in questa città venga aperto un punto d’incontro e contatto permanente per raccordare i comuni interessi economici e culturali dei due paesi, potrebbero infatti essere ristampati e trovare collocazione all’interno di una o più sedi universitarie italiane e/o cinesi, sì da permettere agli studenti di avere sott’occhio una sintetica storia delle relazioni tra i due paesi. Inoltre, durante il prossimo mese di ottobre si celebrerà in Italia la ‘Settimana di Tianjin’, occasione perfetta per poter riproporre la mostra, anche ampliata dal punto di vista dei manufatti e della documentazione d’archivio relativa alla ex-concessione di
Tianjin. Non è da escludere infine che la mostra, opportunamente rivisitata per l’occasione, possa costituire uno degli eventi che caratterizzeranno il 2006, ‘Anno dell’Italia in Cina’.



MONDO CINESE N. 121, OTTOBRE-DICEMBRE 2004



 

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