Dal
21 Ottobre 2009 al 31 Gennaio 2010, si terrà a
Milano, presso il Palazzo Reale, la mostra "Shunga.
L'arte dell'amore nelle stampe
dell'epoca dei Tokugawa (1603-1867)". Le opere in esposizione
appartengono tutte al Museo delle Culture (volumi e stampe)
e a collezionisti privati svizzeri, tedeschi e italiani (stampe).
L'esposizione temporanea si compone di 150 stampe originali di formato
variabile (ma in maggioranza 40 cm di base per 30 cm d'altezza ca.),
incorniciate in quadri, tutti del medesimo formato, che presenta
l’evoluzione delle shunga, dalle origini a Goyo (1880- 1921)
l'ultimo grande artista del genere, e comprende tutti gli artisti più
noti, come Harunobu, Koryusai, Kiyonaga, Utamaro e Hokusai. Il
percorso espositivo intende guidare il visitatore alla scoperta di un
genere artistico inusuale, ma che esprime uno stretto legame con la
vita e la cultura giapponese del suo tempo e, più in generale, con le
filosofie e la visione del mondo delle civiltà dell'Oriente.
L'esposizione temporanea si articola in quattro sezioni di carattere
tematico e cronologico. Nella prima parte sono presentate le opere del
periodo che va dalla prima metà del Seicento al 1760, ben raffigurato
dalla cosiddetta «poetica del guanciale» che descrive una fresca
curiosità narrativa e la presenza del principio onirico e archetipico
dell'Azione, della fanciulla-cigno a lungo cercata, per la quale vale
la pena intraprendere un percorso tortuoso. La seconda sezione, che
riguarda il trentennio compreso fra il 1760 e il 1790, si sofferma su
alcuni artisti, come Harunobu e Koryusai, che furono capaci di
declinare un vero e proprio ideale femminile del tempo. Si tratta di
opere delicate, dai colori impalpabili e dai tratti finissimi, nelle
quali, le cortigiane appaiono trascendere del tutto i loro ruoli, per
elevarsi a icone muliebri simili a damigelle da sogno che, per l'ovale
dei loro volti, ricordano le bambole di porcellana. È questa, da un
punto di vista archetipico, la parte della Parola, della donna-fata.
La terza sezione intende presentare i risultati formali del sotteso
studio psicologico dell'amore, nelle opere di Utamaro e dei suoi
contemporanei che operarono nell'arco temporale che va dal 1790 al
1820. Sono opere di grande intelligenza formale, di ricerca del doppio
senso. Nella sua ultima parte, l'esposizione temporanea affronta il
tema dell'amore che diventa furore, del serpente femminile che parla
con voce umana e si comporta in modo affettuoso e provocante, della
Forza, che nelle opere di artisti come Hokusai, Kunisada e Kuniyoshi,
produce linee nervose e concitate, eccitando i colori e la
rappresentazione pittorica e disegnando, in definitiva, un erotismo di
marca sadica e aggressiva che ricalca, in senso estetico, i tratti
decadenti della cultura giapponese dell'età dei Meiji.
La mostra non è vietata, ma dati i contenuti si consiglia a un
pubblico adulto.
Tutti i dettagli sul
sito della mosta, http://www.mostrashunga.it
Info:
21
Ottobre 2009 - 31 Gennaio 2010
Palazzo Reale, Milano - Piazza del Duomo 12
Museo delle Culture, Lugano - 16 Ottobre 2010 - 20 Marzo 2011
Mostra promossa dal Comune di Milano – Cultura.
Una produzione di Palazzo Reale e della Fondazione Antonio Mazzotta in
collaborazione con il Museo delle Culture
Città di Lugano.
A cura del Museo delle Culture – Città di Lugano.
Commissario della mostra: Francesco Paolo Campione.
Orari: 9.30-19.30; lun. 14.30-19.30; gio. 9.30-22.30.
Ingresso euro 8.
Tel. 02.54.918.