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(a cura di Patrizia Berzuini)

Brothers

"Li Testapelata, il nostro arcimiliardario di Liuzhen, si è cacciato in testa l'idea bizzarra di fare un giro nello spazio a bordo della navicella russa Soyuz, per la modica cifra di venti milioni di dollari. Seduto a occhi chiusi sulla sua famigerata tazza placcata d'oro, s'immagina di stare già in orbita: tutto attorno c'è una desolazione incommensurabile, guarda giù e vede la Terra offrirsi, placida e maestosa... Ma prova una stretta al cuore, gli viene da piangere come se si fosse accorto solo ora di non avere più nessuno al mondo. Aveva un fratello, prima, con il quale condivideva gioie e dolori. Si chiamava Song Gang ed era di un anno più grande e di una testa più alto di lui, ma tre anni fa (onesto, il rigoroso Song Gang è morto e adesso è un mucchietto di cenere dentro una scatolina di legno."

Due fratelli crescono in un mondo che suona incomprensibile a loro che sono bambini e intollerabile agli adulti: la cittadina di Liuzhen è sconvolta dalla Rivoluzione culturale. La follia non ha limiti, ha un colore: il rosso delle bandiere, delle spillette di Mao e del sangue. Yu Hua racconta una storia palpitante che sgretola l'idea grigia di collettività come una massa indistinta, inscenando una commedia tutta cinese e tragedia umana disarmante. Brothers è un mondo che travolge e risucchia, dove l'orrore più osceno si stempera nella risata più liberatoria e le passioni che fanno grandi gli uomini coesistono con le loro piccolezze. Il ruggito grandioso dell'oceano di notte, il trionfo incontenibil della primavera, un uomo e una donna che si amano teneramente. Una pazza che corre nuda nella campagna, un professore ucciso a bastonate e un disgraziato che apia il didietro delle donne. E i due bambini, di fronte a questo mondo indecifrabile, stanno a guardare con il moccio al naso. Surreale e volgare, come la vita.

Brothers è un grande racconto tragicomico in due parti che segue le vicende di due fratelli dalla Rivoluzione culturale a oggi. 

Yu Hua è nato nel 1960 ad Hangzhou. Figlio di medici, trascorre lunghi pomeriggi dell'infanzia a giocare nel cortile dell'ospedale. Di quel periodo ricorda il passaggio dei morti verso l'obitorio e il camice del padre sporco di sangue all'uscita dalla sala operatoria. Lì fa il suo apprendistato di scrittore. È considerato uno dei migliori autori cinesi della nuova generazione. Con Einaudi ha pubblicato Torture (1997), Cronache di un venditore di sangue (1999) e Le cose del mondo sono fumo (2004); con Donzelli Vivere! (1997), con il quale ha vinto il premio Grinzane Cavour, e L'eco della pioggia (1998).

Yu Hua, Brothers, Feltrinelli Editore, € 16

Ratti rossi

In un centro karaoke del Fujian, nota copertura di una casa di vizio e piacere, viene ritrovato il corpo senza vita di un poliziotto: stava indagando sui traffici di Xing Xing, magnate degli affari a capo di un gigantesco impero di contrabbando che coinvolge illustri personaggi a tutti i livelli governativi. Una lunga catena con numerose maglie in cui rimane impigliato anche l'ispettore Chen, incaricato di fare luce su un delicato caso di corruzione. È il flagello della nuova Cina, un paese sempre più simile a un immenso granaio infestato da grassi ratti rossi. Rosso è il colore della politica e della vanità dei sensi, e i funzionari di Partito che, tirannici e dissoluti, sfruttano la loro posizione per ottenere privilegi e favori speciali, sono come i ratti che dispongono a loro piacimento del granaio della società cinese, accumulando gigantesche ricchezze. Ai novelli mandarini è quasi impossibile opporsi, ma l'ispettore Chen, un sopravvissuto di successo nella giungla della politica, è deciso ad andare a fondo negli affari dei nuovi potenti. Di nuovo in coppia con Catherine Rohn, Chen dovrà seguire il maggiore indiziato negli Stati Uniti. Cercando di mantenersi in equilibrio tra il labirintico sistema di cui fa parte e il suo desiderio di giustizia, l'ispettore a capo della squadra casi speciali di Shanghai opta per una sorta di complicato esercizio di tal chi e sfida la forza delle Triadi e di certa politica per portare a galla una verità scomoda. Dall'autore premiato con l'Anthony Award per La misteriosa morte della compagna Guan, selezionato dal «Wall Street Journal» tra i cinque migliori gialli politici di tutti i tempi, una nuova inchiesta che ci trascina nel marcio della Cina di oggi.

QIU Xiaolong, autore della serie dell'ispettore Chen Cao, è nato a Shanghai e dal 1989 vive negli Stati Uniti, dove insegna letteratura cinese alla Washington University di Saint Louis. Di Qiu, Marsilio ha già pubblicato La misteriosa morte della compagna Guan, Visto per Shanghai e Quando il rosso è nero, una serie che nel mondo ha venduto più di un milione di copie.

Qiu Xiaolong, Ratti Rossi, Marsilio Editore, € 17

Quando il drago muove la coda

L'affascinante Liu Hong si reca a Milano per smascherare gli illeciti finanziari di un alto funzionario del Partito Popolare Cinese, ma le sue indagini lasciano dietro di sé una scia di morti sospette che la mettono nel mirino di una pericolosa organizzazione mafiosa. Dietro questa missione si nasconde il vero scopo del viaggio di Liu, per raggiungere il quale la consultazione dell'Yi Jing si rivela fondamentale. Nel tentativo di portare a termine il suo progetto, la protagonista mette in luce le trame che legano lo spionaggio industriale, la manipolazione genetica e la produzione di armi batteriologíche. In una Milano inaspettata, la cultura cinese e quella occidentale si incontrano per dar vita a una criminalità sommersa e a un giallo avvincente.

Elisa Rossi è medico agopuntore e psicoterapeuta. Ha pubblicato in Italia e in Inghilterra testi sulla medicina tradizionale cinese e sui suoi aspetti psichici. Quando il drago muove la coda è il suo primo romanzo.

E. Rossi, Quando il drago muove la coda, Nottetempo Ed., € 14 

Colpirne uno per educarne cento

Da «Servire il popolo» a «Nuova Pechino, nuove Olimpiadi»: gli slogan piú significativi per capire le fasi cruciali della Repubblica Popolare cinese.
Oltre ad aver segnato le fasi salienti della storia della Cina moderna, alcuni slogan del linguaggio politico cinese sono entrati nell'immaginario collettivo di un'intera generazione di occidentali, tra la fine degli anni Sessanta e per tutti gli anni Settanta. Rileggendoli, non solo si può ricomporre il quadro sociale politico del tempo, ma anche fare interessanti scoperte: ad esempio, nella Cina di oggi il famoso slogan maoista «Servire il popolo» è diventato il nome di un sito di e-commerce, dove si acquistano tra l'altro prodotti per soli adulti, mentre la politica attuale produce altre parole d'ordine come I'«arricchitevi innanzitutto» coniato da Deng Xiaoping. II libro ci aiuta a scoprire cosa siano i «quattro vecchiumi» oppure il «demone?toro e lo spirito?serpente». In ossequio alla tradizione la Cina continua ad «usare il passato per servire il presente».

Stefania Stafutti, professore straordinario di Lingua e Letteratura cinese presso l'Università di Torino e docente presso l'università Kore di Enna, si occupa anche di storia della cultura urbana, con particolare riguardo alle metropoli cinesi nei primi decenni del Novecento. Ha pubblicato vari saggi e traduzioni, tra cui Hu Shi e la questione della lingua, Gu Cheng, Poesie giovanili (2000), Cina. Storie e tesori di un'antica civiltà (con F. Romagnoli, 2008).

Gianmaria Ajani, professore ordinario di Diritto comparato presso l'Università di Torino, dove insegna anche diritto cinese, si occupa del rapporto tra regole e mercato nei sistemi postcomunisti. Ha insegnato Diritto europeo a Wuhan e Berkeley. Tra i numerosi studi pubblicati, Diritto dell'Asia orientale (con M. Timoteo e A. Serafino, 2007).

S. Stafutti e G. Ajani, Colpirne uno per educarne cento, Einaudi Editore, € 11,80

Frammenti d'Oriente, settembre 2007

 

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