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 SHIATSU

Un po’ di storia

Agli inizi di questo secolo, in Giappone venne riconosciuta dal Ministero della Sanità una nuova tecnica manipolatoria che prese il nome di Shiatsu, che vuole letteralmente dire: "pressione esercitata con le dita".

Questa tecnica si inseriva nella pratica di trattamento manuale di punti, articolazioni, muscoli, parte della medicina antica giapponese, che come è noto ha le sue origini nella medicina tradizionale cinese e risale al VI secolo d.C.

Anmo, Tuina ecc. sono alcune delle tecniche del massaggio cinese, e proprio da queste trae origine lo Shiatsu moderno.

Negli anni ’30 Tori Namikoshi codificò e insegnò uno Shiatsu molto "fisico", ed è questo lo Shiatsu che fu portato in Italia nel 1965 da Rudy Palombini. Negli anni ’60 si vide una profonda trasformazione di questa tecnica ad opera di Shizuto Masunaga, psicologo dell’Università di Tokyo e allievo di Namikoshi, che fondò una sua scuola, lo Iokai Shiatsu Institute, nella quale insegnò uno Shiatsu al tempo stesso molto più moderno e molto più antico in quanto affondava le sue radici nella medicina tradizionale cinese, di cui Masunaga fu studioso.

Masunaga lo chiamò Zen-Shiatsu in quanto prevedeva da parte del terapista una particolare disposizione, o atteggiamento, di "vuoto interiore" che gli consentiva di entrare in contatto con l’energia del ricevente. Inoltre la pratica di anni, come maestro, gli consentì di scoprire altri meridiani, oltre a quelli tradizionali della medicina tradizionale cinese, e altri punti e altre zone energetiche su cui operare per riportare uno stato di equilibrio nel ricevente.

Lo Shiatsu in questo senso non fu più solamente una tecnica di manipolazione fisica per dare sollievo, e anche guarigione, in quei casi di dolore fisico o articolare, ma è diventato una ricca e complessa tecnica di riequilibrio energetico che opera sulla globalità della persona.

L’attualità

Lo Shiatsu è una tecnica che può essere utilizzata in moltissimi casi e da tutti, in quanto non è necessario essere un operatore professionale. Per praticare lo Shiatsu esistono infatti, e Masunaga lo raccomandò sempre, molte tecniche che possono essere apprese e utilizzate in famiglia o con gli amici, senza necessariamente essere esperti nella diagnosi energetica e nelle tecniche di trattamento.

Lo Shiatsu professionale, invece, permette di intervenire su casi anche molto complessi e di natura diversa, e lo scopo che si prefigge è di trovare, nella unità terapista-ricevente, un percorso di guarigione il cui scopo finale è il miglioramento della qualità della vita.

Una seduta di Shiatsu dura circa un’ora, comprendendo alcuni minuti di rilassamento finali, e si svolge su un materasso (futon) che viene steso per terra. L’operatore, dopo la diagnosi energetica, stabilisce su quali meridiani e su quali aree intervenire per riportare uno stato di equilibrio. Il ricevente, non essendo lo Shiatsu un "massaggio", indossa indumenti comodi e di fibre naturali. La durata di una terapia Shiatsu può essere di alcuni o molti trattamenti, generalmente a cadenza settimanale, a seconda della risposta del ricevente e, alla scomparsa delle cause di disagio o malattia, i trattamenti possono continuare con cadenze più diradate nel tempo come azione di mantenimento.


Frammenti d'Oriente, dicembre 1997

 

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