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IL "PECCATO" IN CINA
Bene e male nel neoconfucianesimo dalla metà del 14° alla metà del 19° secolo

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Autore Paolo Santangelo
Editore Laterza, Bari
Collana Studi religiosi iniziatici ed esoterici
Prima edizione giugno 1991
Pagine 306

Nella storia dell’umanità l’idea di peccato è relativamente moderna, e varia a seconda dei contesti sociali. Peccato non è certo sinonimo di colpa, ma, da quando l’uomo esiste, il commettere qualcosa contro la norma corrente ha sempre determinato, nell’individuo che tale infrazione faceva, il sorgere di un senso di disagio interiore, che poteva, successivamente, essere annullato da un qualsiasi tipo di autogiustificazione.
Il caso della Cina solleva numerosi problemi, non soltanto per la nota contrapposizione fra il "senso di colpa" e il "senso di vergogna", ma per la complessità e la peculiarità dei suoi sviluppi ideologici, dalle antiche concezioni autoctone al confucianesimo, al taoismo, al buddhismo, sino al sincretismo filosofico del neoconfucianesimo ed a quello religioso della vita popolare. Esiste in Cina il concetto di "peccato"? Qual è il ruolo della responsabilità umana nella concezione cinese? In che misura possiamo parlare di prevalenza del senso di vergogna su quello di colpa? Se sono relativamente note le virtù confuciane, quali vizi sono invece considerati i peggiori? L’autore, attraverso un confronto con le idee occidentali e alcuni riferimenti alla situazione attuale, nonché ai presupposti ideologici più antichi, fornisce una ricca documentazione ed una serie di strumenti interpretativi inediti, che permettono la comprensione di uno degli aspetti più interessanti di una civiltà diversa da quella europea.

Paolo Santangelo, professore di storia della Cina preso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, è responsabile della rivista di storia e cultura cinese "Ming Qing yanjiu" ed è autore di numerose pubblicazioni, fra cui Confucio e le scuole confuciane. La via della saggezza (1986), Il "peccato" in Cina (1991), Emozioni e desideri in Cina (1992), Il meraviglioso discorso della fanciulla pura (1993), Gelosia nella Cina imperiale (1996). Ha pubblicato, assieme a Mario Sabattini Storia della Cina (1986) e Il pennello di lacca. La narrativa cinese dalla dinastia Ming ai giorni nostri (1997). Per Marsilio ha curato la traduzione di Dong Yue, Il sogno dello scimmiotto (1992).

 

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