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ASIATICAFILMMEDIALE
Incontri con il cinema asiatico

Sesta edizione

Roma, 19 – 27 novembre 2005

Associazione Culturale Mnemosyne

in collaborazione con
Fondazione Musica per Roma
e
Casa del Cinema

con il contributo e il sostegno di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema
Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali,
e Rai Cinema

con il patrocinio di
Regione Lazio
UNHCR per la sezione documentari
Ambasciata delle Filippine
Ambasciata del Giappone
Ambasciata dell’India
Ambasciata della Repubblica di Indonesia
Ambasciata dello Sri Lanka
Ambasciata di Svizzera
Ambasciata della Repubblica dell’Uzbekistan
Istituto Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran

 

PROIEZIONI

Tutti i film sono sottotitolati in italiano.

All’Auditorium vengono proiettati tutti i film e i documentari, in concorso e non; i film in concorso vengono replicati alla Casa del Cinema.

Auditorium, Sala Teatro Studio
Viale Pietro de Coubertin, Roma
Infoline 06 80241281

Casa del Cinema, Sala Deluxe
largo Marcello Mastroianni, 1, Roma

Programma completo (formato pdf)

BIGLIETTI

Auditorium
Un biglietto unico di 3 euro per tutti gli spettacoli pomeridiani, dalle ore 16 alle 20.30.
Spettacolo delle 20.30: Biglietto 3 euro
Spettacolo delle 22.30: Biglietto 3 euro

Casa del Cinema
Ingresso gratuito

ASIATICAFILMMEDIALE:

Una finestra aperta sulla cultura e sul cinema asiatico

La sesta edizione della più ampia e prestigiosa manifestazione italiana dedicata al cinema di tutti i paesi dell’Oriente, Asiaticafilmmediale - Incontri con il cinema asiatico, apre i battenti a Roma dal 19 al 27 novembre, presentando un ricco e denso programma di film e documentari, incontri e tavole rotonde con registi e attori, confermandosi così un appuntamento imperdibile non solo per tutti gli appassionati del cinema asiatico, ma anche per chiunque voglia avvicinarsi alle diverse culture di quei paesi.

Un’occasione unica per conoscere le voci più interessanti e originali della cinematografia asiatica che giungono finalmente anche a Roma, alcune reduci del grande successo ottenuto in festival internazionali, altre vere e proprie scoperte grazie a una ricerca sapiente e accurata. Il festival presenterà oltre quaranta tra film e documentari, in anteprima italiana, realizzati in Afghanistan, Birmania, Cina, Cambogia, Corea, Filippine, Giappone, India, Indonesia, Iran, Iraq, Kirghizistan, Mongolia, Sri Lanka, Tagikistan, Thailandia, Uzbekistan.

Filo conduttore della rassegna sarà l’attenzione alle possibili modalità di intreccio e commistione tra fatti e finzione, riferite al mondo asiatico in grande e drammatica trasformazione, ovvero alla rappresentazione del reale nel cinema, in cui si ridisegnano e confondono i labili e incerti confini tra fiction e realtà.

Quattro sono le sezioni del festival:

Concorso Internazionale Lungometraggi (13 film) presenta i film inediti più significativi della produzione asiatica 2005; 

Concorso Internazionale Documentari (11 pellicole) offre una panoramica dei più interessanti documentari realizzati in Asia nel 2005 da registi sia occidentali che orientali;

Fiction Fuori Concorso (10 pellicole) e Documentari Fuori Concorso (9 pellicole) dedicano uno sguardo attento alla produzione dell’ultimo biennio.

Programma completo (formato pdf)

La rassegna comprende quattro film che sono candidati agli Oscar come miglior film straniero: Blood and Bones di Yoichi Sai con uno strepitoso Takeshi Kitano nei panni di un violento coreano, emigrato in Giappone negli anni Venti; La grotta del cane giallo, il secondo film della regista mongola Byambasuren Davaa, autrice della “Storia del cammello che piange”; Sex and Philosophy, una raffinata riflessione sull’amore di Mohsen Makhmalbaf, a quattro anni di distanza da “Viaggio a Kandahar; The Tin Mine di Jira Maligool, una nostalgica rivisitazione degli anni Cinquanta nel Sud della Thailandia.

Saranno inoltre presentati Underexposure di Oday Rasheed, il primo film girato a Bagdad dopo la caduta di Saddam Hussein; Of Love and Eggs di Garin Nugroho, una divertente commedia ambientata tra il mercato e la moschea di Jakarta.

Una particolare attenzione verrà data al nuovissimo cinema indipendente cinese, che sarà presente con i film più rappresentativi dell’ultima leva e con alcuni dei titoli più innovativi dal punto di vista del linguaggio cinematografico, tra questi segnaliamo Oxhide della giovanissima Liu Jiayin, premio Fipresci a Berlino e Premio Asian DV al 29° Film Festival di Hong Kong.

Importante è la partecipazione di film indiani, tra i quali si segnala The Rising, un film epico con la mega star Aamir Khan, perfetto esempio dello spirito del nuovo cinema di Bollywood, e 15 Park Avenue di Aparna Sen, un intenso ritratto di una giovane schizofrenica con Shabana Azmi.

Così come nutrita è la presenza della cinematografia iraniana, con film e documentari di forte impatto emotivo, quali Gilaneh, una profonda riflessione sulla guerra con la Meryl Streep iraniana, la meravigliosa attrice Fatemeh Motamed Aria.

Grande chiusura del festival con il film Three Times di Hou Hsiao-Hsien.

 

Tra i documentari presentati in questa edizione, segnaliamo: Land Mines. A Love story di Dennis O’Rourke, una storia d’amore tra un ex-mujaheddin e una contadina afgana, entrambi vittime delle mine anti uomo; In the Shadow of the Pagodas. The Other Burma di Irene Marty, dalle splendide pagode per cui è celebre la Birmania si inoltra nella giungla e nei campi profughi dove vivono oltre 150.000 rifugiati, mettendo in luce la drammatica situazione dei diritti umani e il terribile genocidio commesso contro i cristiani birmani e le minoranze musulmane; Iraq, My Country di Hadi Mahood che racconta il proprio ritorno in patria dopo tredici anni di esilio.

Numerosi sono infine i titoli italiani, tra i quali segnaliamo Frammenti elettrici n. 4-5. Asia-Africa di Yervant Gianikian e Angela Ricci, uno straordinario lavoro di destrutturazione delle immagini d’archivio degli anni Settanta dei Paesi post-coloniali.

Alla Cambogia sarà dedicata una giornata in cui si presenteranno vari documentari, tra i quali Les artistes du théàtre brûlé di Rithy Pahn, che affida a un gruppo di attori il compito di rappresentare la vita di oggi in Cambogia, dove la dignità e l'identità sono spezzate, e di recuperare la memoria dopo la tragedia del genocidio.

Cospicua sarà la presenza nel corso della rassegna di pellicole che presentano indimenticabili ritratti di donne, costruendo in tal modo un variegato mosaico di storie sulla condizione femminile nei paesi asiatici.

Tra le novità che segnano questa edizione, l’avvio di una nuova sezione del festival dedicata a Cinema e Letteratura, che vedrà la partecipazione di un’ospite di grande rilievo: l’autrice bengalese Mahasweta Devi (Premio Nonino 2005; pubblicata in Italia da Einaudi, da Theoria e prossimamente da Filema), una delle grandi scrittrici del nostro tempo.

Tra gli eventi collaterali, un incontro su “Fatti e finzione. La realtà vista da occhi diversi: dalla cronaca al racconto cinematografico”, con la partecipazione di alcuni dei più importanti ospiti asiatici e giornalisti italiani di chiara fama, e una Lezione di Cinema di Mohsen Makhmalbaf.

Due le mostre fotografiche che si potranno vedere all’Auditorium: una sulla Cambogia di Nicolas Pascarel, l’altra sull’India di Massimiliano Troiani.

La rassegna si conclude con l’assegnazione di tre premi: il Premio Città di Roma per il miglior film, il Premio per il miglior documentario e il Premio del Pubblico.

LE SEZIONI DEL FESTIVAL

Concorso Internazionale Lungometraggi

JI FENG ZHANG DE MA (Season Of The Horse) di Ning Cai, Cina, 2005, 105’

WU SONG DA WO (Lost In Wu Song) di Lu Yi Tong, Cina, 2005, 93’

NIU PI (Oxhide) di Liu Jiayin, Cina, 2005, 110’

DIE HÖHLE DES GELBEN HUNDES (La grotta del cane giallo) di Byambasuren Davaa, Germania, 2005, 93’

GHEIR SALEH (Underexposure) di Oday Rasheed, Germania/Iraq, 2005, 74’

THE RISING - BALLAD OF MANGAL PANDEY di Ketan Metha, India, 2005, 160’

15 PARK AVENUE di Aparna Sen, India, 2005, 116’

HASINA di Girish Kasaravalli, India, 2005, 123’

GILANEH di Rakhshan Bani-Etemad, Mohsen Abdolvahab, Iran, 2005, 85’

BIDAAR SHO AREZOO (Wake Up Arezoo) di Kianoush Ayyari, Iran, 2005, 90’

A LETTER OF FIRE di Asoka Handagamana, Sri Lanka/Francia, 2005, 136’

MAHALAI MEUNG RAE (The Tin Mine) di Jira Maligool, Thailandia, 2005, 105’

ERKAK (The Shepherd) di Yusup Razikov, Uzbekistan, 2005, 77’

Concorso Internazionale Documentari

LAND MINES - A LOVE STORY di Dennis O'Rourke, Australia, 2005, 77’

IRAQ, MY COUNTRY - AN EXILE'S RETURN TO SAMARA di Hadi Mahood, Australia, 2005, 52’

MASHGHÈ BAM (Lesson From Bam) di Alireza Ghanie, Austria/Iran/Australia, 2005, 23’

LES ARTISTES DU THÉÀTRE BRÛLÉ (The Burnt Theatre) di Rithy Panh, Francia/Cambogia, 2005, 85’

TRILOGY POLITIK (A Political Trilogy) di Garin Nugroho, Indonesia, 2005, 32’

INVISIBILI - ADIVASI DALIT E LA NARMADA di Tommaso D'Elia, Alessandro Pesce, Italia, 2005, 52’

XINJIANG 'NODO DELL'ASIA' di Gaia Ceriana, Italia, 2005, 26’

FRAMMENTI ELETTRICI N. 4-5. ASIA-AFRICA di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi, Italia, 2005, 62’

ENTR’ACTE CAMBODGIEN di Walter Romeo, Italia, 2005, 15’

DURANT LA PLUIE di Stefano Di Leo, Italia, 2005, 52’

YANG BAN XI - DE 8 MODEL WERKEN (Yang Ban Xi - The 8 Model Works) di Yan Ting Yuen, Paesi Bassi/Cina, 2005, 87’

Fiction Fuori Concorso

YI ZHI HUA NAENIU (The Black And White Milk Cow) dI Yang Jin, Cina, 2004, 98’

XING XING XIANG XI XI (Star Appeal) di Cui Zi'En, Cina, 2004, 86’

SANTA SANTITA (Magdalena, The Unholy Saint) di Laurice Guillen, Filippine, 2004, 108’

CHI TO ONE (Blood And Bones) di Yoichi Sai, Giappone, 2004, 144’

YAMANAKA TOKIWA (Into The Picture Scroll -The Tale Of Yamanaka Tokiwa) di Haneda Sumiko, Giappone, 2004, 102’

RINDU KAMI PADAMU (Of Love And Eggs) di Garin Nugroho, Indonesia, 2004, 90’

SEX AND PHILOSOPHY di Mohsen Makhmalbaf, Tagikistan/Francia, 2005, 102’

UPAYA di Romina Power, Italia, 2005, 30’

SARATAN (A Kyrghyz Summer) di Ernest Abdyshaparov, Kirghizistan/Germania, 2004, 84’

THREE TIMES di Hou Hsiao-Hsien, Taiwan/Francia, 2005, 131’

Documentari Fuori Concorso

BRIDE KIDNAPPING IN KYRGYZSTAN di Petr Lom, Canada/ Kirghizstan, 2004, 51’

TALKING WRITING di Pushan Kripalani, India, 2004, 54’

BEHESHT ZAHRA (Mothers Of Martyrs) di Mehran Tamadon, Iran, 2004, 47’

LETTERS FROM IRAN di Nezam Manouchehri, Iran, 2004, 33’

A MESSAGE FROM INDIAN WOMEN di Paolo Guglielmo Sulpasso, Italia, 2005, 22’

DEACON OF DEATH - LOOKING FOR JUSTICE IN TODAY'S CAMBODIA di Jan van den Berg, Paesi Bassi, 2004, 64’

NOORD KOREA, EEN DAG UIT HET LEVEN (North Korea, A Day In The Life) di Pieter Fleury, Paesi Bassi, 2004, 50’

IN THE SHADOW OF THE PAGODAS: THE OTHER BURMA di Irene Marty, Svizzera, 2004, 74’

KUDUK (The Well) di Toraniyaz Kalimbetov, Uzbekistan, 2004, 26’

 

GLI INCONTRI DI ASIATICA

Casa del Cinema, martedì 22, ore 18

Tavola rotonda: Fatti e finzione. La realtà vista da occhi diversi. Dalla cronaca al racconto cinematografico.

Organizzata in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), un confronto tra noti giornalisti italiani e personalità del mondo del cinema e della cultura asiatica sulle diverse modalità di vedere e raccontare la realtà.

Intervengono: Fatemeh Motamed Aria (protagonista del film iraniano “Gilaneh”), Mahasweta Devi (scrittrice bengalese), Tiziana Ferrario (TG1), Emanuele Giordana (Lettera 22), Irene Marty (autrice del documentario “In the Shadow of the Pagodas. The Other Burma”), Rithy Pahn (autore del documentario “Les artistes du théàtre brûlé”), Guido Rampoldi (La Repubblica). Modera Laura Boldrini (portavoce UNHCR).

Auditorium, Giovedì 24, ore 18.30

Cinema e letteratura: Conversazione di Mahasweta Devi

con Anna Nadotti e Naveen Kishore

«Dopo aver letto i miei lavori, il lettore dovrebbe affrontare la verità dei fatti, vergognarsi della vera faccia dell'India. La mia esperienza mi fa essere perpetuamente arrabbiata, ci sono sfruttatori e forme di sfruttamento imperdonabili [...] E dal momento che io credo nella collera, in una violenza giustificata, strappo la maschera all'India progettata dal governo, per denudarne la brutalità». Mahasweta Devi

“Nella scrittura di Mahasweta Devi si fondono perfettamente intelligenza formale, stile e impegno sociale. È una delle grandi scrittrici del nostro tempo; un'impareggiabile cronista di questo difficile momento storico”. Amitav Ghosh

“Mahasweta Devi... Mahasweta-“didi”... Mahasweta e basta, vien da dire, a Calcutta, dove tutti la conoscono, e moltissimi conoscono la scala a chiocciola che porta alla modesta casa di questa anziana donna piccola e scura, che da oltre mezzo secolo riempie pagine e pagine di straordinaria scrittura: romanzi, racconti, articoli e saggi politici, pièce teatrali, storie per ragazzi. E che da oltre mezzo secolo lotta contro le ingiustizie e la violenza castale e di classe del suo paese. E' difficile distinguere la scrittrice dall'attivista, nel movimento vorticoso delle sue narrazioni, i cui personaggi hanno la qualità iconica delle figure del “Mahabharata”, la coraggiosa naturalezza di gesti, e di linguaggio, di chi difende una storia subalterna, ma anche la traccia indolenzita che lascia nei corpi degli oppressi l'arroganza del potere. Un potere spesso sciocco, sempre meschino e vile, che Devi denuncia e sbeffeggia con la magistrale noncuranza di chi conosce i segreti dell'agire letterario…”. Anna Nadotti

Mahasweta Devi, nata a Dacca  (nell’attuale Bangladesh) nel 1926 in una famiglia di intellettuali impegnati, è  figura di grande spicco e carisma: insegnante, scrittrice, giornalista, autrice di più di cinquanta opere tra romanzi e raccolte di raccolti, è notissima anche  per il suo impegno a favore dei diritti civili e sociali delle popolazioni tribali dell’India, ancora oggi emarginate e tenute in uno stato di semischiavitù. Devi si è formata alla scuola di Shantiniken, fondata da Tagore, la stessa da cui provengono intellettuali e artisti di fama internazionale come il regista Satyajit Ray e l’economista Amartya Sen.  Militante comunista fin dagli anni dell’Università, dove consegue la laurea in letteratura inglese, pubblica il primo romanzo nel 1956 e fino al 1984 insegna presso l’Università di Calcutta.

Ha ricevuto il premio Magsaypay, che è l'equivalente indiano del Nobel per la pace, e il premio Jnanpith per il giornalismo, la letteratura e la comunicazione. Nel gennaio 2005 ha ricevuto il Premio Nonino. (Paola Splendore)

Dei suoi molti scritti sono stati tradotti in italiano:

La cattura, Teoria, 1996

India segreta, La Tartaruga edizioni, 2003

La preda e altri racconti, Einaudi, 2004, a cura di Anna Nadotti

La trilogia del seno, Filema, 2005

Casa del Cinema, sabato 26, ore 12

Lezione di Cinema: Mohsen Makhmalbaf

A quattro anni di distanza dall’uscita di “Viaggio a Kandahar”, uno dei più noti registi iraniani si presenta al pubblico raccontando la propria esperienza di cineasta.

La lezione è preceduta dalla visione di Sex and Philosophy, il suo più recente film.

Nato in una famiglia povera di Tehran, inizia a sostenere la madre single dall’età di 8 anni, facendo lavori di vario tipo. A 15 anni forma un gruppo clandestino di milizia islamica e a 17 viene ferito e arrestato. L’incarcerazione, durata 4 anni e mezzo, lo aiuta ad istruirsi e lo porta ad allontanarsi dalla politica concentrandosi sulla letteratura e le arti, soprattutto il cinema. Diventa scrittore e cineasta nell’Iran post-rivoluzionario. Ha scritto romanzi, racconti, sceneggiature pubblicando 27 libri in Farsi, alcuni dei quali tradotti in molte lingue. Ha scritto, diretto, montato ed in molti casi anche prodotto 18 lungometraggi e 6 cortometraggi. Ha partecipato a molti festival cinematografici internazionali vincendo un gran numero di premi. Makhmalbaf è anche il soggetto di numerosi film e libri. Molti dei suoi lavori sono stati censurati in Iran. Tra i suoi film più noti, “Viaggio a Kandahar”, “Pane e fiore”, “Il ciclista”, “L’ambulante”.

 

MOSTRE FOTOGRAFICHE

Auditorium

Fotografie della Cambogia di Nicolas Pascarel

Fotografie dell’India di Massimiliano Troiani

Nicolas Pascarel

Nato a Parigi nel 1966. Dal 2000, Stefano Martinalavora nel sud est-asiatico. Sulle sponde del fiume Mekong, insieme all'Associazione Umanitaria Krousar Thmey, lavora sui problemi dei bambini abbandonati di Phnom Penh. Negli ultimi anni, realizza numerosi workshops di fotografia nelle Accademie delle belle arti di Ho Chi Minh City in Vietnam, Chiang Rai e Bangkok in Thailanda, Phnom Penh in Cambogia. Nell'estate 2005, crea con un gruppo di soci interessati alle tematiche culturali asiatiche, l'associazione culturale "Foto Asia" che ha lo scopo di promuovere e presentare giovani fotografi del Sud-Est Asiatico in Europa. La prima mostra è prevista a Roma per fine gennaio 2006 e lo scambio culturale avverrà con il fotografo vietnamita Nam Bui The Trung.

Massimiliano Troiani

Nato a Roma, inizia molto presto le sue esperienze cinematografiche accanto al padre (direttore della fotografia con Orson Welles, Ioris Ivens, Visconti e altri) che seguirà in vari lavori anche televisivi. Realizza documentari in diversi Paesi africani, in Amazzonia, in Pakistan e in India, dove viaggia con continuità da circa vent’anni. Il documentario “La luna e l’eunuco”, girato in India, è stato selezionato al festival di cinema asiatico di Roma. Nel 2004 la mostra “Sopra i fiumi di Babilonia” viene presentata a Roma (al Vittoriano), a Bologna, Firenze, New Delhi (Istituto italiano di cultura) e Ahmedabad (Alliance Francaise).

 

GIURIE e PREMI

Premio Città di Roma per il miglior film

Il premio consiste in un’opera di Sebastian Schadhauser realizzata appositamente per il festival.

Giuria: Francesca Comencini, Renato De Maria, Enzo Monteleone, Sandra Petrignani, Vieri Razzini

Premio per il miglior documentario

Il premio consiste in un’opera di Sebastian Schadhauser realizzata appositamente per il festival.

Giuria: Stefano Martina, Daria Menozzi, Serafino Murri

Premio del Pubblico

Il pubblico può votare per tutti i film e i documentari, in concorso e non, solo nella sede dell’Auditorium.

 

ASIATICAFILMMEDIALE – Incontri con il cinema asiatico

Sesta edizione

Realizzato da
Italo Spinelli (direttore artistico)
Giuliana La Volpe

Laura Andina
Riccardo Ciancarelli
Giovanni Pompili
Sebastian Schadhauser
Isabella Spinelli
Giulia TrojanO

SEDE
Via Garibaldi 22 – 00153 Roma
Tel. +39 06 6780789
Fax +39 06 69294308
http://www.asiaticafilmmediale.it 
e-mail: asiaticafilmmediale@hotmail.com

UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE
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