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IL TÈ INCANTATORE
Storie di fantasmi e altre mirabilia

 

Autore LI Qingchen (李庆辰 Lǐ Qìngchén)
Editore Isiao, Roma
Prima edizione 2010
Pagine 148
Titolo originale 醉茶志怪 Zuì chá zhìguài
Introduzione, traduzione (dal cinese) e note di Catello Criscuolo
N. ISBN 978-88-317-0604

L'opera di Li Qingchen, letterato tardo imperiale, intitolata Zuicha zhiguai, «Le strane storie del tè che incanta», fu pubblicata in quattro volumi a Tianjin nel 1892, e comprende 346 racconti. Di essi, Catello Criscuolo traduce qui per intero, con il titolo Il tè incantatore. Storie di fantasmi e altre mirabilia cinesi, quelli contenuti nel primo dei quattro libri.
Gli zhiguai sono un esempio brillante della bimillenaria consuetudine degli uomini di cultura cinesi di raccogliere ampli, talvolta sterminati, zibaldoni di fatti curiosi visti uditi o letti, per diletto ma anche nella convinzione che occorra conoscere il sensazionale e il bizzarro per potersene difendere. In quanto pericolose anomalie nell'ordine delle cose, essi possono infatti turbare la conduzione armoniosa della vita e offuscare la limpidità della mente.
La narrazione di queste storie, che hanno per protagonisti spettri fantasmi volpi fatate e quant'altro, si può dire nasca dall'intento pedagogico di ricondurre all'ordinario ciò che si presenta straordinario. Per il dotto cinese, l'importanza della conoscenza risiede anche nella sua possibilità di scongiurare ciò che ad essa vorrebbe sottrarsi.

Catello Criscuolo ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Napoli «L'Orientale» con una tesi intitolata Un romanzo cinese di epoca Qing: «Ernu Yingxiong Zhuan» di Wen Kan. Già professore a contratto di Lingua e letteratura cinese presso l'Università di Cassino, attualmente vive e studia a Taiwan.

 

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