La Cina in dieci parole
Autore YU Hua (余华)
Editore Feltrinelli, Milano
Prima edizione 2012
Titolo originale

 Shi ge cihui zhong de Zhongguo (十个词汇中的中国)      © Yu Hua, 2010

Traduzione dal cinese  di Silvia Pozzi
Pagine 230
Note
N. ISBN 978-8807886225
Estratto da leggere disponibile

Un illuminante e coraggioso vademecum del pianeta Cina, articolato in dieci parole chiave – alcune storiche come “popolo” e “rivoluzione”, altre di recente creazione, come “taroccato” e “huyou”, fregatura – in cui Yu Hua coglie i punti nevralgici di una società malata e svela cosa si nasconda dietro i numeri trionfali di uno sviluppo tanto rapido quanto sbilanciato. Le nostre interpretazioni eurocentriche vanno in frantumi e la Cina diventa, così, leggibile. “La Cina in dieci parole” non è un’invettiva che strizza l’occhio al lettore, ma un canto appassionato delle sofferenze di un popolo, della meschinità degli esseri umani e della loro grandezza. È coraggioso perché racconta lo svuotamento di senso della parola “popolo” del dopo Tian’anmen, l’insospettabile fallimento delle Olimpiadi di Pechino, la tragedia di orde di venditori abusivi, l’orrore delle demolizioni forzate e un paese dove non esistono più leader. Soprattutto, Yu Hua ama raccontare storie, tenere, comiche, esilaranti, terribili, commoventi: migliaia di bambini in un villaggio remoto che ignorano il gioco del calcio, Obama che campeggia sorridente sui cartelloni pubblicitari di un’imitazione del Blackberry, gente che si accalca sulla strada per stringere la mano alla sosia in gonnella di Mao, una coppia di disoccupati che si suicida perché non può comprare una banana al figlio, un bambino che chiede alla polizia di rilasciare i suoi rapitori perché sono troppo poveri…

Yu Hua

Yu Hua è nato nel 1960 ad Hangzhou. Figlio di medici, trascorre lunghi pomeriggi dell’infanzia a giocare nel cortile dell’ospedale. Di quel periodo ricorda il passaggio dei morti verso l’obitorio e il camice del padre sporco di sangue all’uscita dalla sala operatoria. Lì fa il suo apprendistato di scrittore. È considerato uno dei migliori autori cinesi della nuova generazione. Con Einaudi ha pubblicato Torture (1997), Cronache di un venditore di sangue (1999) e Le cose del mondo sono fumo (2004; con Donzelli L’eco della pioggia (1998); con Feltrinelli, i due volumi di Brothers – Brothers (2008) e Arricchirsi è glorioso (2009), la riedizione (2009) di Vivere!, da cui è stato tratto il film omonimo di Zhang Yimou, La Cina in dieci parole (2010), Il settimo giorno (2017), Mao Zedong è arrabbiato (2018).

Yu Hua su Wikipedia

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