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Deserto del Taklamakan

Deserto del Taklamakan

Il Deserto del Taklamakan (塔克拉玛干沙漠 Tǎkèlāmǎgān Shāmò), uno dei luoghi più estremi e affascinanti dell’Asia centrale.


📍 Posizione e dimensioni

  • Situato nella Regione autonoma uigura dello Xinjiang, nella Cina nord-occidentale.

  • Si trova nel cuore del Bacino del Tarim, circondato da catene montuose:

    • Tien Shan (天山) a nord

    • Kunlun Shan (昆仑山) a sud

    • Pamir a ovest

  • Superficie: circa 337.000 km² → è il secondo deserto sabbioso più grande al mondo dopo il Rubʿ al-Khali in Arabia Saudita.

  • Larghezza: 400–500 km, Lunghezza: 1.000 km.


🏜️ Caratteristiche fisiche

  • Tipo: deserto sabbioso (circa l’85% della superficie è coperta da dune).

  • Alcune dune raggiungono 300 metri di altezza, tra le più alte al mondo.

  • Estremamente arido: precipitazioni medie inferiori a 100 mm/anno, in alcune zone meno di 10 mm.

  • Escursioni termiche molto marcate:

    • Estati fino a +40°C

    • Inverni fino a −20°C

  • Niente corsi d’acqua permanenti: i fiumi (come il Tarim) scorrono lungo i margini del deserto.


🐪 Flora e fauna

  • Vegetazione rara: salici del deserto, tamarischi, saxaul.

  • Fauna adattata all’aridità: gazzella di Przewalski, cammello battriano, volpi del deserto, lucertole e serpenti.

  • Zone marginali irrigate ospitano coltivazioni di cotone e frutteti (grazie ai fiumi provenienti dai ghiacciai montani).


🏺 Storia e Via della Seta

  • Il Taklamakan era un grande ostacolo naturale sulla Via della Seta: le carovane dovevano aggirarlo a nord o a sud, fermandosi in oasi strategiche come Kashgar, Hotan, Yarkand, Kuqa e Turpan.

  • Leggende locali lo definivano “il luogo da cui non si ritorna” per la difficoltà di attraversarlo senza morire di sete.

  • Nelle oasi attorno al deserto fiorirono antiche città-oasi con cultura buddhista e islamica.

  • Scavi archeologici hanno portato alla luce mummie del Tarim (datate fino a 4.000 anni fa), resti di templi buddhisti e manoscritti in molte lingue (uiguro, sanscrito, sogdiano, tibetano, cinese).


🌪️ Clima e pericoli

  • Tempeste di sabbia frequenti e violente, soprattutto in primavera.

  • Aridità estrema: alcune zone non ricevono pioggia per anni.

  • In passato, anche i percorsi carovanieri sicuri erano a rischio per cambiamenti nel tracciato dei fiumi.


🛣️ Oggi

  • Esiste una strada e un’autostrada che attraversano il deserto (la Desert Highway), con tratti protetti da barriere di vegetazione per fermare le dune.

  • È anche sede di giacimenti di petrolio e gas naturale sfruttati dalla Cina.

  • Il deserto è meta di spedizioni scientifiche e turistiche (anche se solo con guide esperte).


✨ Curiosità

  • Il nome “Taklamakan” potrebbe derivare dal persiano “Taqlimakan”, “luogo abbandonato” o “rovine”, oppure dalla lingua uigura “Täklimakan” = “entrare e non uscire”.

  • È uno dei deserti più “puri” di sabbia al mondo, con pochissime rocce affioranti.

  • Alcuni tratti del bordo meridionale sono famosi per la produzione di giada di Hotan.

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Rotte della Via della Seta intorno al Taklamakan

1. Rotta settentrionale

  • Si muove lungo il margine nord del deserto, attraversando oasi e città chiave come Turpan e Kuqa, prima di proseguire verso Kashgar.

  • Da lì, le carovane continuavano verso l’Asia Centrale, lungo il corridoio del Gansu fino alla Cina interna

2. Rotta meridionale

  • Costeggia il deserto a sud, collegando oasi quali Hotan (Khotan), Miran e Yarkand, ovvero centri commerciali e religiosi fondamentali.

  • Anch’essa terminava a Kashgar, dove si univa alla rotta settentrionale.


Significato storico

  • Il deserto del Taklamakan, soprannominato anche “il paese da cui non si torna”, non fu mai attraversato direttamente, per le sue condizioni estreme e le leggende che incutevano timore.

  • I percorsi intorno al deserto permisero uno scambio culturale tra Cina, India, Asia Centrale e Medio Oriente, trasportando seta, spezie, giada e idee religiose.

  • Le oasi lungo queste rotte furono fiorenti centri civili e religiosi durante le dinastie Han e Tang, con resti archeologici importanti, tra cui il sito Dandan Oilik, antico insediamento buddista nella zona sud.

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