Con il piglio di un narratore, Alec Ash costruisce un ampio reportage seguendo le orme di sei millennials cinesi nati tra il 1985 e il 1990. Non hanno conosciuto Mao, ma la politica del figlio unico ha plasmato le loro famiglie. Li vediamo crescere mentre fanno i conti con una severa disciplina scolastica e una feroce competizione per il successo, in una Cina che si è aperta al capitalismo in modo tanto improvviso quanto violento. Dai sogni di fama del musicista Lucifer alle avventure virtuali di Snail, i cui progetti di studio vanno all’aria per colpa dei videogiochi, fino alle ambizioni dell’icona di stile Mia, seguiamo storie che si sfiorano o corrono parallele, in una miriade di ambientazioni sociali e geografiche. Ash ci accompagna nelle varie province cinesi: dalla gelida Harbin dove cresce Xiaoxiao all’isola tropicale di Hainan dove incontriamo Fred, la figlia di un dirigente del Partito comunista, fino al ventre tentacolare di Pechino che il giovane Dahai esplora lavorando in un cantiere.
ALEC ASH (1986), nato a Oxford, ha vissuto in Cina tra il 2008 e il 2022, prima come insegnante di inglese in Tibet e poi come giornalista e scrittore a Pechino e nello Yunnan. Ha scritto per “Los Angeles Review of Books”, “New York Review of Books”, “The Economist” e “Sunday Times”. Oggi è direttore di “China Books Review”, webmagazine letterario di Asia Society e “The Wire China”. Vive a New York.
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