L’etnia De’ang (德昂族)
I De’ang (德昂族), noti anche come Benglong o Ta’ang, sono una minoranza etnica del sud-ovest della Cina, originaria dello Yunnan. Discendenti dell’antico popolo Pu, vivono tra le montagne ai confini con la Birmania e sono noti per la loro antica tradizione nella coltivazione del tè. Seguono il buddhismo theravada e conservano riti e danze che celebrano la natura, gli spiriti e la memoria degli antenati.
🏔️ Origine e popolazione
I De’ang (德昂族 Dé’angzú) — noti in passato anche come Palaung — sono una delle 56 etnie ufficiali della Cina.
Vivono principalmente nella parte occidentale dello Yunnan, soprattutto:
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nella prefettura di Dehong Dai e Jingpo (德宏傣族景颇族自治州),
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e nelle contee di Zhenkang, Gengma, Cangyuan e Shuangjiang.
Sono una popolazione relativamente piccola: secondo i censimenti recenti, contano circa 25.000 persone in Cina.
Appartengono al più vasto gruppo etnolinguistico Mon-Khmer, della famiglia austroasiatica, e condividono origini con i Palaung della Birmania e della Thailandia.
🌾 Storia e origini
Le origini dei De’ang risalgono all’antico popolo Pu (濮族), che viveva nello Yunnan durante le dinastie Qin e Han (III sec. a.C. – III sec. d.C.).
In seguito si svilupparono come gruppo indipendente nelle montagne del confine sino-birmano.
Nel corso dei secoli, molti gruppi De’ang migrarono verso sud, mescolandosi con i Dai e altri popoli della regione.
La parola “De’ang” è la forma moderna cinese del loro endonimo Ta’ang, che significa approssimativamente “popolo delle montagne”.
🗣️ Lingua
La lingua De’ang appartiene al ramo Palaungico della famiglia Mon-Khmer.
Non ha un sistema di scrittura proprio tradizionale, anche se in tempi recenti sono stati compiuti tentativi di trascrizione con l’alfabeto latino o birmano.
Molti De’ang parlano anche Dai (tai lue) o cinese mandarino come seconda lingua, specialmente nelle aree urbane.
🏡 Cultura e vita quotidiana
I De’ang vivono principalmente sulle colline e montagne, in villaggi circondati da foreste e piantagioni di tè.
Le loro abitazioni sono tradizionalmente costruite in legno o bambù, spesso su palafitte, con tetti di paglia.
👗 Abbigliamento
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Le donne De’ang sono note per le loro gonne tubolari a strisce colorate, con ricami geometrici e cinture decorative.
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Portano gioielli d’argento, bracciali e orecchini grandi.
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Gli uomini indossano abiti più semplici, spesso influenzati dallo stile dei Dai.
☕ Tè e agricoltura
Il tè è il cuore dell’identità De’ang.
Sono considerati tra i primi coltivatori di tè dello Yunnan, in particolare nelle aree montane di Dehong e Lincang.
La tradizione locale racconta che i De’ang hanno coltivato tè da più di mille anni, e che alcune delle antiche piante di tè selvatico (古茶树 gǔ cháshù) ancora presenti nella regione sono state curate dai loro antenati.
Il tè non è solo una bevanda, ma anche un simbolo spirituale: viene usato nei rituali di ospitalità, nei matrimoni e nei riti agricoli.
Molti studiosi ritengono che i De’ang abbiano avuto un ruolo cruciale nella diffusione della cultura del tè in tutto lo Yunnan e fino alla Birmania.
🕊️ Religione e credenze
La maggior parte dei De’ang professa una forma di buddhismo theravada, introdotto dai vicini Dai e Mon.
Nei villaggi si trovano piccoli templi buddhisti (佛寺 fósì) e monaci che partecipano alle cerimonie stagionali.
Accanto al buddhismo, sopravvivono ancora credenze animiste tradizionali, come:
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il culto degli spiriti della foresta e della montagna,
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il rispetto per gli antenati,
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e la convinzione che ogni casa e villaggio possieda un guardiano spirituale.
🎎 Feste e tradizioni
Le feste più importanti includono:
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Il Capodanno dei Dai (泼水节 Pōshuǐjié), condiviso con le etnie vicine.
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La Festa della Pagoda Dorata, una celebrazione buddhista dedicata al merito e alla prosperità.
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Riti del tè nuovo, durante i quali si offre il primo raccolto agli spiriti e ai monaci.
Le danze tradizionali, accompagnate da tamburi e gong, rievocano scene della vita agricola e leggende degli antenati.
🧘♀️ Spiritualità e simbologia
Per i De’ang, la natura è intrisa di sacralità.
La foresta, il tè e la pioggia sono manifestazioni di armonia tra umanità e mondo spirituale.
Il concetto di “anima del tè” (茶魂 chá hún), talvolta citato nelle storie orali, rappresenta la forza vitale che lega le persone alla terra.
🌏 Oggi
Oggi i De’ang vivono in una realtà di transizione culturale.
Pur mantenendo tradizioni proprie, sono sempre più integrati nella società cinese moderna.
Molti giovani studiano nelle città, mentre il turismo culturale e l’economia del tè antico (gǔ chá) stanno dando nuove opportunità economiche.
Tuttavia, rimane forte la volontà di preservare lingua, danze e rituali, spesso sostenuta da progetti culturali locali e scolastici.
✨ In sintesi
| Aspetto | Descrizione |
|---|---|
| Nome | 德昂族 (Dé’angzú) / Ta’ang / Palaung / Benglong |
| Popolazione | ~25.000 in Cina |
| Lingua | ramo Palaungico (famiglia Mon-Khmer) |
| Religione | Buddhismo Theravada + animismo |
| Area principale | Dehong, Lincang (Yunnan) |
| Economia | agricoltura, coltivazione del tè, artigianato |
| Simbolo culturale | il tè come spirito e identità del popolo |
🏮 Nomi del popolo De’ang
1. Dé’angzú (德昂族)
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È il nome ufficiale riconosciuto dallo Stato cinese dal 1985.
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“德昂” (Dé’ang) deriva dal loro endonimo Ta’ang, leggermente adattato alla pronuncia cinese.
2. Bēnglóng (崩龙)
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È il vecchio nome con cui erano noti in Cina prima del riconoscimento ufficiale.
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Compare già in documenti etnografici della Repubblica Popolare Cinese negli anni ’50 e ’60.
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Il termine “崩龙” (Bēnglóng) significa letteralmente “dragone Beng” o “popolo Benglong”, ma non ha un’etimologia certa: alcuni studiosi pensano che derivi da un antico toponimo locale o da un’espressione usata dai vicini Dai e Han.
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Ancora oggi, in molte aree dello Yunnan occidentale, gli abitanti locali chiamano i De’ang “Benglong”.
3. Ta’ang / Palaung
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Sono autodenominazioni usate al di fuori della Cina, specialmente in Myanmar e Thailandia.
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“Ta’ang” è come i De’ang chiamano sé stessi nella loro lingua;
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“Palaung” è la forma in lingua Shan/Birmana.
🧭 Distribuzione e corrispondenze etniche
| Nome | Area principale | Lingua / Famiglia | Note |
|---|---|---|---|
| 德昂族 (Dé’ang) | Yunnan (Cina) | Mon-Khmer (Palaungico) | Nome ufficiale in Cina |
| 崩龙 (Bēnglóng) | Yunnan (uso tradizionale) | Stesso gruppo | Nome storico o locale |
| Ta’ang | Myanmar settentrionale | Mon-Khmer | Autodenominazione |
| Palaung | Myanmar, Thailandia | Mon-Khmer | Nome internazionale (etnografico) |
🌿 Nota culturale
Quando nel 1985 il governo cinese riconobbe ufficialmente l’etnia come De’ang, scelse di abbandonare la denominazione “Benglong” perché:
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non rappresentava l’autonimo del gruppo,
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e poteva indicare solo una parte delle comunità Palaung/De’ang del confine sino-birmano.
Tuttavia, nei racconti popolari e nei dialetti locali, il nome Benglong continua ad avere un tono affettuoso e identitario — come un legame con le radici antiche e montane di questo popolo.
🏞️ Leggenda De’ang sull’origine del tè
Secondo la tradizione orale dei De’ang, molto tempo fa, le montagne dello Yunnan occidentale erano abitate da spiriti benevoli della foresta, che proteggevano gli animali e le piante.
Un giovane pastore De’ang, durante una lunga camminata tra le colline, si sentì stanco e affamato. Sedutosi sotto un albero di tè selvatico, raccolse alcune foglie e le mise nell’acqua bollente che aveva con sé.
Con stupore, l’acqua si trasformò in una bevanda dorata, profumata e dolce, che lo ridiede energia e chiarezza mentale.
Gli spiriti della foresta apparvero in sogno al ragazzo e gli dissero:
“Queste foglie sono un dono della montagna. Proteggile e condividile con il tuo popolo: porteranno forza, salute e armonia.”
Da allora, i De’ang coltivarono le piante di tè selvatico e impararono a preparare l’infusione come rituale quotidiano, considerando il tè un ponte tra uomo e natura.
🍵 Rituale sacro del tè De’ang
Nei villaggi De’ang, il primo raccolto del tè (gǔ chá shēngchá, 古茶新茶) viene celebrato come rito sacro:
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Purificazione: le mani e le foglie vengono lavate con acqua pura dei ruscelli montani, simbolo di rispetto per la montagna e gli spiriti della foresta.
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Offerta agli antenati e agli spiriti: il tè viene versato in piccole ciotole di terracotta e posto davanti agli altarini domestici, accompagnato da canti e preghiere.
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Condivisione comunitaria: dopo l’offerta, le foglie vengono infuse e distribuite agli abitanti del villaggio. Bere il tè insieme significa rafforzare la comunità, la memoria e la connessione con la natura.
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Simbolismo: ogni sorso rappresenta equilibrio, energia e gratitudine. Per i De’ang, il tè non è solo una bevanda, ma un mezzo spirituale per armonizzare l’uomo con la foresta e gli antenati.
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