Le voci di calligrafi ribelli, archeologi in protesta, curatori attivisti e manifestanti in prima linea sono raccolte da Louisa Lim in questo racconto storico e personale della città in cui è cresciuta. La città indelebile ricostruisce il passato di Hong Kong e le vite dei suoi abitanti, sconosciute e appannate dal pregiudizio etnico e dalla dominazione coloniale. Più di tutti, ad attraversare questo libro è il Re di Kowloon, icona di resistenza di Hong Kong, i cui graffiti ante litteram hanno incarnato e ispirato la personalità della città, luogo di scomparsa e ricomparsa, potere e impotenza, perdita e rivendicazione. Per decenni, le narrazioni ufficiali hanno negato le radici di Hong Kong come luogo di rifugio e opposizione. La sua stessa identità è stata oscurata, prima dall’impero coloniale britannico e oggi dal governo cinese, attraverso forme di controllo e repressione che ne hanno soffocato l’aspirazione democratica. Louisa Lim, di padre cinese e madre inglese, ci porta alla scoperta di storie mai svelate prima, costruendo un’immagine di Hong Kong che ne restituisce finalmente la complessità e la forza.
Louisa Lim si occupa di Cina e Hong Kong da più di vent’anni. Oltre a essere stata corrispondente per BBC e NPR, scrive per il “New York Times”, il “Washington Post” e il “Guardian” ed è l’autrice di The People’s Republic of Amnesia: Tiananmen Revisited, selezionato per l’Orwell Prize e per l’Helen Bernstein BooK Award for Excellence in Journalism. Cresciuta a Hong Kong, vive in Australia, dove insegna giornalismo all’Università di Melbourne.
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