Sorgo Rosso
Autore MO Yan (莫言 Mò Yán)
Editore Einaudi, Torino
Prima edizione 2004, Theoria, Roma-Napoli
Einaudi 1997, 2005, 2014
Titolo originale 红高粱家族 Hóng gāoliang jiāzú (1886)
Traduzione di Rosa Lombardi
Pagine 480
Note
N. ISBN 978-8806222154

Sorgo rosso è un affresco fiammeggiante degli ultimi decenni di storia cinese, dagli anni ’30 agli anni ’70, raccontati da un giovane della provincia che ripercorre i drammi, gli amori, i lutti della propria famiglia: una storia di lotte fratricide e guerre, di carestie, rapine e scorrerie, di amori e passioni, di riti magici e pratiche stregonesche, di barbarie e di morti, di imprese infime e di gesta eroiche. Dall’epoca d’oro del banditismo negli anni ’20, alla sanguinaria invasione giapponese del decennio successivo, fino agli anni che precedono la Rivoluzione culturale, il romanzo attraversa come un fiume sotterraneo il cuore della Cina e ce la racconta nella sua verità profonda e primitiva, nel suo essere un Paese arcaico e feroce eppure governato da leggi antichissime, sagge e disumane al tempo stesso. Ed è una storia che dà voce e volto, per la prima volta, a quel brulichio di “anime sperdute” che abitano le immense campagne cinesi, tra le sconfinate distese di sorgo “che in autunno scintillano come un mare di sangue”, raccontate da Mo Yan con un realismo e un senso vivissimo dell’epica quotidiana che fanno piazza pulita di decenni di ingenua iconografia. Nessun romanzo moderno ha saputo immergersi con tanto febbrile stupore e così impietosa crudezza visionaria nel mondo immobile dei villaggi cinesi, nell’attimo di una trasformazione epocale, “a pochi passi” dal precipizio verso l’anarchia. Dopo aver vinto praticamente tutti i premi letterari in Cina, e dopo il celebre omonimo film di Zhang Yimou, nominato all’Oscar per il miglior film straniero, e Orso d’oro al festival di Berlino nel 1988, Sorgo rosso è uscito nel 1993 in America, dove per la sua forza mitica e immaginativa è stato paragonato a Cent’anni di solitudine di Garcia Marquez.

Mo Yan

Mo Yan, che (in cinese classico) significa “non parlare”, pseudonimo letterario di Guan Moye (管谟业) (Gaomi, 17 febbraio 1955), è uno scrittore e sceneggiatore cinese. Premio Nobel per la Letteratura nel 2012, nasce nel 1955 da una famiglia numerosa di contadini poveri, a Gaomi, nella provincia dello Shandong. Nel febbraio del 1976 abbandona il povero e isolato paese natale per arruolarsi nell’esercito. Fa il soldato semplice, il caposquadra, l’istruttore, il segretario e lo scrittore. Nel 1997, congedatosi dall’esercito, inizia a lavorare per un giornale. Nel frattempo si è laureato presso la Facoltà di Letteratura dell’Istituto Artistico dell’Esercito di Liberazione Popolare (1984-1986) e ha ottenuto un Master in Studi letterari e artistici presso l’Università Normale di Pechino (1989-1991). Inizia a pubblicare nel 1981.
Fra le sue numerose opere narrative, sono stati finora pubblicati Sorgo rosso, 1994, L’uomo che allevava i gatti, 1997, Grande seno, fianchi larghi, 2002, Il supplizio del legno di sandalo, 2005, Le sei reincarnazioni di Ximen Nao, 2009, Le rane, 2013, Le canzoni dell’aglio, 2014, Il paese dell’alcol, 2015, I quarantuno colpi, 2016, I tredici passi (2019). Delle sue undici novelle si ricordano Felicità, Fiocchi di cotone, Esplosioni, Il ravanello trasparente. Tra i racconti, Il cane e l’altalena e Il fiume inaridito, (pubblicati nella raccolta di racconti L’uomo che allevava i gatti) e Cambiamenti, pubblicato nel 2012 con i tipi di Nottetempo.
Ha anche scritto opere teatrali e sceneggiature cinematografiche come Sorgo rosso, Il sole ha orecchie, Addio mia concubina. Il film Sorgo rosso è stato premiato con l’Orso d’Oro al Festival del cinema di Berlino e Il sole ha orecchie con quello d’Argento. Nel 2005 gli è stato assegnato il Premio Nonino per la sua intera opera.

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