Anni di buio
Autore ZHANG Jie (张洁 Zhāng Jié)
Editore Salani, Milano
Prima edizione 2010
Titolo originale
Traduzione di Maria Gottardo e Monica Morzenti
Pagine 367
Note
N. ISBN 978-8862563413

“Per vincere, raggiungere l’agognata meta del comunismo maoista, l’ideale di nazione e di purezza ideologica, i fratelli, gli amanti si sono uccisi a vicenda, gli amici si sono voltati le spalle, i figli hanno sbugiardato padri e madri, mandando loro in galera o nei campi di lavoro e se stessi all’inferno del tormento eterno”, (dalla prefazione di Francesco Sisci) Questo è il buio degli anni raccontati da Zhang Jie nel seguito di “Senza parole”, affresco di storia, vita e passioni. Lontano dai tormenti di Wu Wei nel suo amore per Hu Bingchen, dal sofferto rapporto con la madre Ye Lianzi e con il suo passato, ogni istante è pervaso ora dal buio della guerra civile. Le armi e gli uomini spezzano legami, distruggono valori e, spazzata via dall’interno la propria cultura millenaria, l’intero paese viene costretto a compiere il balzo “dal medioevo alla fantascienza” con una violenza cieca e disperata che nessun altro popolo ha mai conosciuto.

Nata nel 1937 a Pechino dove risiede tuttora, Zhang Jie è tra le voci più note e acclamate della letteratura contemporanea cinese. Con Senza parole ha ottenuto un gran numero di riconoscimenti, in patria e all’estero. Membro onorarlo dell’American Academy and Institute of Arts and Letters, ha vinto nel 1989 il Premio Letterario Internazionale Malaparte. I suoi lavori sono tradotti in inglese, francese, tedesco, russo, danese, norvegese, svedese, finlandese olandese e italiano.
Nel 1981, Zhang Jie pubblicò il romanzo Chenzhong de chibang, 沉重的翅膀 (in inglese Heavy Wings) incentrato sul tema della modernizzazione dell’economia cinese e su come sia possibile portare avanti le riforme economiche necessarie all’avanzamento della Cina senza che venga attuata, allo stesso tempo, una riforma politica; tale opera le valse il premio Mao Dun nel 1985[8].
L’intero percorso creativo che ha portato Zhang Jie ad affrontare così spesso il tema della figura femminile in tutte le sue sfaccettature – in quanto madre, figlia, moglie e donna – ha avuto il suo culmine con il romanzo, primo di una serie di tre, Wuzi 无字, pubblicato nel 2002 e tradotto in italiano con Senza Parole, che le è valso il suo secondo premio Mao Dun oltre a numerosi altri riconoscimenti internazionali.

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